Cattivo sangue | Sandra Scoppettone

Gialloliva | Trasmessa il: 01/08/2007



Sandra Scoppettone (che è americana, naturalmente, nonostante il nome) si è guadagnata una certa fama, anni fa, con le storie dell’investigatrice privata Lauren Laurano.  A me, lo confesso, non piacevano particolarmente, ma va detto che quei romanzi esprimevano un rifiuto così radicale del mondo maschile che un lettore maschio poteva ben sentirsi un po’ imbarazzato e perdere così la necessaria equanimità di giudizio.  E poi, se ricordo, erano tradotti davvero male.  Il che non esclude, naturalmente, che la Scoppettone vada annoverata tra le esponenti importanti del thriller contemporaneo, come questa sua ultima uscita, che è arrivata in libreria qualche mese fa, non può che confermare.
        Certo che l’autrice ha cambiato molto il suo approccio.  Quanto i romanzi con Lauren Laurano erano volutamente “esagerati”, provocatori, tanto questo Cattivo sangue è giocato su toni sfumati e impostazioni ideologiche rassicuranti.  Al centro della trama c’è sempre una donna, ma non è più una ragazzetta un po’ scatenata come Lauren.  Lucia Dove (non dite “Liuscia” per favore, il personaggio ci tiene alla pronuncia italiana del suo nome) fa lo sceriffo in una cittadina della Virginia ed è, in quanto tale, la sola responsabile dell’ordine pubblico nella contea. È divorziata da un agente dell’FBI particolarmente antipatico e, anche se nel suo ufficio, come in tanti altri, non manca qualche tensione sessuale, vista la presenza di un collega piuttosto fascinoso in crisi con la legittima moglie, deve esibire, nei suoi rapporti con una comunità dalla mentalità piuttosto ristretta, il più ineccepibile dei comportamenti.  È una donna intelligente, se no non avrebbe il posto che ha, ma nel lavoro si affida soprattutto alla routine e alle procedure sperimentate.  E quando le capita un caso davvero scottante, come la sparizione improvvisa e ingiustificata di una ragazzina delle medie, che si rivelerà ben presto la prima vittima di quello che potrebbe essere un temibile serial killer, le procedure di routine non servono più, non tanto per mancanza di tracce e di sospetti, ma perché i sospetti non riescono a convincere e le tracce non sembrano portare da nessuna parte, per cui deve vedersela, oltre che con il colpevole, con la crescente sfiducia dei suoi amministrati.  Insomma, una situazione originale per un thriller, svolta con competenza e una discreta scioltezza narrativa.  I personaggi di contorno saranno forse un po’ convenzionali, ma l’interesse si concentra sulle due figure centrali, l’ambientazione regge e la trama va avanti che è un piacere, almeno fino agli ultimissimi capitoli quando una soluzione da tempo intravista viene proposta un po’ bruscamente, come se, esaurito il numero di pagine prefissato, l’autrice sia stata colta da un’ansia terribile di terminare. È un problema, quello dell’equilibrio della trama, che non riguarda soltanto la Scoppettone, ma è un peccato, perché una conclusione più meditata ci avrebbe dato un romanzo di altissimo livello.  Ma visto che non si può avere tutto dalla vita leggiamolo pure com’è, che ne vale comunque la pena.

08.01.’07

Sandra Scoppettone, Cattivo sangue (Beautiful Rage, 2004), tr. it. di Claudia Valeria Letizia, "Rose nere" – edizioni e/o, pp. 333, € 16,50