Carne fresca | Stella Duffy

Gialloliva | Trasmessa il: 10/15/2006



Tempi complicati per Saz Martin, l’investigatrice londinese protagonista dei romanzi di Stella Duffy, una serie che con questo Carne fresca, del 1999, è giunta ormai al quarto capitolo.  Tanto per cominciare, pur essendo notoriamente gay, ha deciso di avere un bambino con la sua compagna, e di averlo insieme, nel senso che lei concepisce l’embrione e l’altra se lo fa impiantare (in Gran Bretagna, diversamente che qui da noi, si può): l’indispensabile contributo maschile sarà fornito da un amico, ed essendo l’amico in questione gay pure lui, anche il suo compagno verrà coinvolto, se non altro a titolo morale, nella faccenda.  Niente di particolarmente noir, per ora, anche se un lettore non militante potrebbe preoccuparsi per la sorte del nascituro, destinato a crescere con due madri e due padri, come se non bastasse la coppia parentale tradizionale a rovinare l’esistenza di chiunque, ma non è questo il problema.  Il fatto è che il futuro padre, che sa di essere stato, a suo tempo, adottato, sente il bisogno di appurare qualcosa sulla propria famiglia biologica e le indagini di Saz in merito, anche se a prima vista dovrebbero essere piuttosto di routine, si complicano subito.   L’adozione non è stata regolarissima e i personaggi che se ne sono occupati sembrano avere un certo numero di segreti da nascondere.  Di fatto, il numero dei bambini adottati coinvolti nel caso cresce a vista d’occhio ed è chiaro abbastanza presto che alla base di tutto c’è un qualche sporco traffico, venire a capo del quale può essere più pericoloso di quanto sembra.
Come gli altri romanzi della Duffy, Carne fresca, pur avendo come protagonista una investigatrice privata, non è un vero e proprio giallo (vi manca, per esempio, il tradizionale delitto attorno a cui aggregare la trama): è piuttosto un romanzo di mainstream a personaggi fissi, in cui, oltre a trattare degli usi e costumi della comunità gay e lesbica londinese, si affronta un certo numero di problematiche sociali e morali abbastanza scottanti.  In particolare, visto che le indagini, ovviamente, riguardano la generazione precedente a quella dei protagonisti, è l’occasione di mettere in confronto la Londra degli anni ’70, con la sua peculiarissima cultura, e quella di oggi, con un certo effetto spiazzante, per lo meno per chi non è giovanissimo.  Si tratta, comunque, di un’opera molto tesa, con una scarsissima propensione alla consolatoria sentimentale e poche concessioni all’ironia: l’autrice, che oltre che alla scrittura si dedica al teatro, al cabaret e alla conduzione radiofonica, considera evidentemente il romanzo un genere serio, da riservare alla trattazione di questioni altrettanto serie.  Non è l’atteggiamento corrente, ma proprio questo è il bello, e anche il giallofilo più rigorista non dovrebbe mancare di apprezzarne il risultato.

15.10.’06

Stella Duffy, Carne fresca (Fresh Flesh, 1999), tr. it. di Anna Mioni, "Farfalle" – Marsilio, pp. 283, € 14,50