Boschi e bossoli, verdenero | Michael Gregorio

Gialloliva | Trasmessa il: 05/28/2012


    “Michael Gregorio” è lo pseudonimo collettivo di Michael Jacob e Daniela De Gregorio, una coppia di insegnanti di Spoleto che scrivono a quattro mani dei gialli piuttosto intellettualizzati dal punto di vista letterario e impegnati da quello ideologico. Di solito pubblicano per Einaudi, il che, per motivi attinenti alla politica di quell'ufficio stampa, li rende piuttosto inaccessibili alla nostra rubrica, ma questo loro ultimo sforzo è uscito nella collana “verdenero” delle Edizioni Ambiente, la serie di noir ecologici in cui tutti gli autori italiani di una certa importanza sono chiamati a cimentarsi nel compito di descrivere le efferatezze che in questo bel paese quotidianamente si commettono ai danni del patrimonio ambientale. L'ambientazione, nel caso specifico, è in una imprecisata plaga dell'Italia centrale, dove un paesaggio incontaminato e una serie di preziosi monumenti medioevali sono in procinto di essere seppelliti sotto la classica colata di cemento. Capirete: dopo il terremoto sono arrivati i fondi per la ricostruzione e in quantità sufficiente per destare l'appetito di predatori veramente grossi, gente per cui il proliferare di centri commerciali, svincoli stradali, cave, villette a schiera e roba del genere, per quanto assolutamente inutile per la popolazione residente, è visto solo in termini di cospicui investimenti e ancor più cospicui rientri. Tanto è vero che all'affare sono interessate delle organizzazioni che di solito non vengono associate con questo genere di cose, e personaggi che fino a pochi anni prima potevano contemplare quegli idilliaci paesaggi soltanto attraverso le sbarre del carcere di massima sicurezza che sorge da quelle parti e nel quale erano rinchiusi. La minaccia è grave, ma non sembra preoccupare le autorità locali, tutte concentrate nella prospettiva dei personali vantaggi che dalla situazione si possono trarre e se qualcuno prova a protestare si fa presto a sbarazzarsene. Anzi, il romanzo si concentra sulla cronaca di come un ambizioso generale dei carabinieri, d'intesa con alcuni capoccia locali e con il benevolo appoggio dell'organizzazione criminale interessata all'operazione scatena, con freddezza e predeterminazione, la caccia al classico capro espiatorio al fine di distogliere l'attenzione generale da quello che in realtà sta succedendo. L'onore, chiamiamolo così, tocca a un gruppo di innocui militanti ambientalisti, un po' pasticcioni, forse, e a volte avventati dal punto di vista verbale, ma nel complesso ben intenzionati, che saranno fatti passare per pericolosi terroristi e come tali dati in pasto all'opinione pubblica, creando lo schermo ideale per tutto l'intrigo e fungendo da severissimo monito per quanti altri, nell'Italia centrale, nelle vallate del Piemonte o altrove, si facciano venire certe idee. Così, nella tranquilla cittadina in cui è ambientata la trama gli attoniti abitanti assisteranno a un'azione esemplare ad alto tasso di spettacolarità, senza potersi rendere conto che la militarizzazione del territorio è la premessa logica della inevitabile cementificazione.
    Si tratta, come avrete capito, di una perfetta storia italiana, sconfortante dal punto di vista ideologico, nel senso che i “buoni” non hanno nessuna possibilità di cavarsela e la vittoria finale dei cattivi è iscritta con consequenzialità quasi assoluta nella logica della vicenda, ma perfetta dal punto di vista documentario e della denuncia. I Gregorio conoscono i loro polli e descrivono con molto realismo il nido di vipere della realtà provinciale, con il suo intrecciarsi di avidità, ambizioni e affarismi. Il tutto è forse un po' deprimente, ma anche questa, in fondo, è l'Italia.
28.05.'12
Michael Gregorio, Boschi e bossoli, verdenero – Edizioni Ambiente, pp. 210, € 14,00