Beneath the Blonde | Stella Duffy

Gialloliva | Trasmessa il: 12/21/2005




L’Inghilterra, notoriamente, è patria, più che di giallisti, di gialliste: è dai tempi di Agatha Christie e Dorothy Sayers che il titolo, peraltro sempre discutibile, di “Regina del giallo” viene attribuito a una fedele suddita di S.M. britannica.  Qualcuno, forse, potrebbe esitare a insignire dello stesso ruolo Stella Duffy, che pure è una delle autrici più interessanti che operino oggi nel Regno Unito, visto che, più che sulla regalità, la sua opera insiste sul tema della trasgressione, ma in fondo anche la trasgressione è una specialità inglese e, a pensarci, scrittrici come la Sayers, almeno a livello privato, se ne concedevano più di quanto la loro opera faccia supporre, per cui l’accostamento non è del tutto campato in aria.  La Duffy, naturalmente, insiste molto su temi che nell’opera delle sue antesignane non hanno un gran posto, come quello dell’identità sessuale dei personaggi (saprete già, suppongo, che la sua investigatrice, Saz Martin, è solidamente inserita nella comunità gay femminile di Londra, e che è quello l’ambiente che fa da sfondo a quasi tutte le sue indagini) e ha assorbito a fondo la lezione del noir d’oltreoceano, ma qualcosa di tipicamente inglese nei suoi thriller si trova sempre, a partire dall’interesse per le situazioni familiari anomale, che è da sempre uno dei pilastri del giallo classico.  Anche il punto di partenza del suo ultimo romanzo tradotto nel nostro paese, Beneath the Blonde, del ’97, uscito da poco per la Marsilio black, è abbastanza classico: l’eroina viene assunta sotto mentite spoglie nello staff di un gruppo rock (i Beneath the Blonde del titolo, il che giustifica il mantenimento della forma originale inglese), perché alla leader del medesimo, che è bionda e abbastanza bisessuale, arrivano da un po’ degli omaggi floreali piuttosto inquietanti, quasi delle minacce, e che non di omaggi, ma di effettive minacce si tratti diventa chiaro quando bassisti e batteristi attorno a lei cominciano a morire come mosche.  Niente di originale, direte, visto che situazioni del genere si sono viste anche troppo, ma l’autrice riesce a variare il motivo con una serie di mosse laterali imprevedibili, spostando la scena dalla Londra alternativa alla Nuova Zelanda rurale e costruendo, passo passo, la soluzione più incredibile e grandguignolesca che si possa immaginare.  Un vero tour de force da applausi a scena aperta.  E poi i personaggi sono vitali, nella loro ostentata esagerazione, e a questa Saz Martin, che è giunta, mi sembra alla sua terza avventura, si finisce per affezionarsi.  Non sarà la lettura più indicata per il pomeriggio di Natale, ma chi si sente ormai sazio della bontà di stagione potrà trovarvi un certo conforto.


21.12.’05

Stella Duffy, Beneath the Blonde (Id., 1997), tr. it. di Fabio Zucchella, Marsilio black, pp. 245, € 14,50