Attraverso il fuoco | Robert Crais

Gialloliva | Trasmessa il: 03/30/2009


    Elvis Cole, il protagonista dei romanzi di Robert Crais, è il non indegno esponente di una schiatta gloriosa, quella degli investigatori privati di ascendenza chandleriana. Ne rappresenta, forse, l'ultima – e per ora definitiva – incarnazione. È dal 1987 che presidia il suo ufficetto malmesso nella downtown di Los Angeles, con l'orologio con il volto di Pinocchio e il telefono a forma di Topolino, che vive – con l'unica compagnia, ormai, del suo gatto – in una villetta isolata sul bordo di un canyon molto simile a quella in cui abita l'Harry Bosch di Michael Connelly, un autore della stessa generazione che di Crais ha subito una certa influenza e che si fa coinvolgere regolarmente nei casi più complessi e più spaventosi che a un autore di hard boyled sia mai stato dato di immaginare. Le regole del gioco, naturalmente, sono sempre quelle: Cole, come i suoi predecessori, è un solitario, può contare assai poco sulla comprensione della polizia e l'unico aiuto di cui dispone è quello di un collaboratore piuttosto inquietante, quel Joe Pyke che dall'esperienza del Vietnam ha tratto l'insegnamento per cui non c'è una vera differenza tra la metropoli e la giungla e adotta quindi per sopravvivere in quella le stesse regole di comportamento che aveva elaborato per questa.
    In questo Attraverso il fuoco, uno dei romanzi più notevoli della serie, tutto parte con il suicidio di uno psicopatico, in casa del quale si trovano prove e cimeli che sembrano indicare come abbia ucciso, per puro divertimento, ben sette donne in altrettanti anni. Il guaio è che per uno di quei delitti, il quarto, il tipo era stato debitamente accusato e arrestato ed era toccato proprio a Cole trovare le prove che ne avevano determinato la rimessa in libertà. La polizia non si preoccupa molto della contraddizione: per l'agente Crimmens, tipico esempio di bestione in divisa, il nostro eroe è semplicemente colui che ha fatto uscire da cella un assassino e gli ha permesso di colpire altre tre volte e il suo punto di vista è condiviso dai familiari delle ultime vittime. D'altro canto, il buon Elvis è sicuro della correttezza del proprio agire di allora e, anzi, ha la precisa impressione che la polizia non faccia affatto con scrupolo il proprio mestiere, che tanto accanimento contro di lui copra (malamente) la volontà di proteggere qualcun altro... Insomma, siamo di fronte a una situazione classica del giallo d'azione, che Crais sviluppa con sensibilità contemporanea e una grande capacità di costruzione del plot. La soluzione, naturalmente, rivelerà una realtà ancora più spaventosa di quella che si prefigurava all'inizio, ma, si sa, non siamo più negli anni '50 del secolo scorso e gli assassini upper class con cui se la doveva vedere Philip Marlowe, a confronto dei tipi con i quli ha che fare Elvis Cole rischiano di sembrare degli autentici gentiluomini. I tempi sono cambiati in peggio e per ristabilire l'ordine turbato all'eroe del giallo si richiede uno sforzo sempre maggiore. Sarà per questo che gialli di questo tipo e di questo livello sono sempre più rari e che incontrarne uno è un'autentica festa. Lunga vita a Elvis Cole e buona lettura a voi.

    30.03.'09
    Robert Crais, Attraverso il fuoco (Chasing Darkness), tr. it. di Annamaria Raffo, "Omnibus" – Mondadori, pp. 308, € 19,00