Andate e uccidete | Claude Cueni

Gialloliva | Trasmessa il: 03/01/2010


    Che un giallista svizzero si occupi soprattutto di thriller finanziari sembra, in un certo senso, inevitabile. Ma Claude Cueni interpreta il termine in senso estensivo: ha scritto una trilogia che con Il druido di Cesare (2002) ci ha portato in un'epoca in cui il denaro era concepito soltanto sotto forma di metallo coniato, nel Grande gioco (2008) ci ha fatto rivivere l'epoca dell'invenzione della carta moneta, sotto il Re Sole, e con questo Andate e uccidete affronta infine la realtà della finanza contemporanea, quella in cui le ricchezze hanno spesso un'esistenza meramente virtuale e si spostano da una parte all'altra del mondo grazie a un semplice click di computer. Inoltre, i soggetti in gioco sono, come minimo, inconsueti per un giallo: l'operazione finanziaria di cui si tratta consiste nel trasferimento delle riserve auree del Vaticano, che il papa regnante decide di affidare a un banchiere di Londra perché le impieghi per uno scopo che ben pochi, all'interno della chiesa, si sentirebbero di approvare. E il problema non consiste soltanto nel fatto che quel banchiere scomparirà senza lasciare traccia: bisogna anche considerare che, stando all'autore, quelle riserve, pur attraverso la malleveria di certi banchieri italiani, erano affidate a una potente organizzazione laica – quale non si dice esplicitamente, ma ha sede in Sicilia e i suoi capi hanno l'appellativo onorifico di “don” – i cui vertici non gradiscono affatto l'idea di veder svanire chissà dove tutto quell'oro e si sa che quando quei signori si muovono neanche il papa può considerarsi al sicuro. Lo scoprirà a sue spese il nunzio apostolico Luigi Albertini, che è, sì, fedelissimo al papa, ma è nato in Sicilia ed è il pupillo di un “don” più “don” degli altri, della cui figlia, oltretutto, è disperatamente innamorato, e deve decidere a chi assicurare la propria lealtà: oltretutto è stato coinvolto in un misterioso omicidio a Basilea, dove lo ha mandato, apparentemente per una missione privata, il potente cardinale Camoranesi, e non ci vuol molto a capire che anche questo delitto fa parte dell'intrigo in cui l'hanno cacciato. Insomma, un mystery di azione in cui troverete di tutto e di più, senza sfuggire, come in ogni giallo religioso che si rispetti, alla sindrome del Codice Da Vinci, che si manifesta, nel caso, nella scoperta di un'antica tradizione esoterica, che risale (ovviamente) ai primi tempi del Cristianesimo, e i cui cultori sembrerebbero in grado, se solo lo volessero, di sradicare dalle fondamenta la Chiesa di Roma. La prospettiva potrà sembrarvi esagerata, ma le esagerazioni, in questo tipo di gialli, sono obbligatorie e una volta messa a freno la vostra incredulità non potrete fare a meno di appassionarvi alle vicende di monsignor Albertini. E non venitemi a dire, poi, che gli svizzeri mancano di immaginazione.
01.03.'10
Claude Cueni, Andate e uccidete (Gehet ihn und tötet), tr. it. di Giuseppe Cospito, "I trofei" – Tropea, pp.373, € 17,90