Acque nere | T. Jefferson Parker

Gialloliva | Trasmessa il: 03/22/2004


    Non è male la trama di questo Acque nere di T. Jefferson Parker, uno dei Gialli Mondadori del mese di marzo, un romanzo che sembra uscito apposta per confermare l’opinione che vi avevo espresso un paio di chiacchierate fa, quella per cui la gloriosa collana che tutti abbiamo tanto amato, dopo un periodo di crisi, si sta, speriamo, risollevando. Opera di un autore non particolarmente noto, ma di solido mestiere e buona scrittura, è un dignitoso procedural californiano, in cui una investigatrice dal passato un po’ burrascoso e non molto popolare nel dipartimento (secondo un modulo che, da Ellroy a Connelly, si è ormai imposto nel sottogenere) indaga sulla morte della moglie di un collega, trovata sparata in bagno la sera del suo compleanno.

    A dire il vero il caso sembra già bello e risolto, visto che il marito giace a poca distanza, con la pistola fumante ancora in mano e una ferita alla tempia che sembra proprio da suicidio. Tra l’altro, le prime indagini non fanno che accumulare prove contro di lui: ha tracce di polvere sulle mani, l’arma del delitto è indubbiamente la sua, il sangue di cui sono inzuppati i suoi abiti, non ci piove, è proprio quello di lei e, anche se, per ora, si è miracolosamente salvato dagli effetti di una pallottola nel cervello, non ha molto da stare allegro, perché qualsiasi giuria lo spedirebbe di volata nella cella della morte. Se non fosse, appunto, per Merci Rayborn, dell’ufficio dello sceriffo della contea di Orange, che, essendosi già scottata in passato con una troppo disinvolta attribuzione di colpa, continua imperterrita a indagare.

    Una situazione classica, certo, ma svolta con competenza, ritmo e un buon senso della narrazione. Sarebbe un libro da raccomandare senza pensarci due volte, se l’editore non avesse fatto del suo meglio per farci pensare diversamente: un’immagine in copertina che più banale non potrebbe essere, uno “strillo” di un genere che speravamo tramontato una volta per tutte dai primi anni ’50 (“Non riuscirete a posare questo libro primo di averlo finito”, firmato Sue Grafton, sai che sforzo), un elenco dei personaggi che basta leggerlo per capire dove cercare l’assassino e – soprattutto – una traduzione corretta, nel senso di senza errori, ma irrimediabilmente sciatta, di quelle che per arrivare alla fine bisogna fare un certo sforzo ed è un peccato perché l’autore, come vi dicevo, avrebbe meritato di meglio. Trattandosi di una edizione da edicola, i boss competenti avranno pensato che si poteva lavorare al risparmio, e queste sono le inevitabili conseguenze. Che cosa vi devo dire: leggetelo lo stesso, soffrite e protestate con chi di dovere, ma non con me, che vi avevo avvertito.

    22.03.’04

    T. Jefferson Parker, Acque nere (Dark Water, 2002), tr. it. di Giancarlo Carlotti, Il Giallo Mondadori n. 2843, pp. 295, € 3,60.