Acqua in bocca | Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli

Gialloliva | Trasmessa il: 10/17/2010


    Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, come ben sanno gli ascoltatori che, attraverso queste recensioni, ne hanno seguito la carriera fin dagli esordi, si sono sempre contesi la pole position tra i giallisti italiani. Per cui, visto come vanno le cose dalle nostre parti, dovrebbero, se non proprio detestarsi, almeno diffidare alquanto l'uno dall'altro e farsi, a ogni possibile occasione, dispetti e saltafossi. Invece, essendo persone serie, che scrivono, oltretutto per due diversi target di lettori, intrattengono i rapporti più cordiali, si scambiano in ogni occasione complimenti sinceri e calorosissimi e adesso hanno persino pubblicato una storia a quattro mani, appunto questo Acqua in bocca, edito ai primi dell'estate dalla Minimum fax. Pubblicato più che scritto, direi, visto che i contributi degli autori sono ben distinti e chiaramente individuabili: di fatto, per raccontare un'avventura congiunta dell'ormai leggendario commissario Montalbano di Vigata e della meno nota ma non meno tosta ispettrice Grazia Negro della questura di Bologna, i due maestri hanno riesumato l'antica forma del romanzo epistolare, nel senso che l'ispettrice interpella il commissario su un certo problema, quello le risponde e da cosa nasce cosa. Lo scambio di messaggi, viste le note difficoltà che entrambi i segugi incontrano con i rispettivi superiori, dovrà presto ricorrere a vari codici e mimetizzarsi nella forma di scambi di omaggi alimentari (cannoli siciliani e tortellini, naturalmente), ma a poco a poco delineerà, a beneficio e diletto dei lettori, una tipica storiaccia italiana, in cui dall'omicidio di un probo cittadino, soffocato con un sacchetto di plastica di quelli in cui i negozi specializzati ti vendono i pesci rossi, e dal suicidio di un sottufficiale dei carabinieri si risalirà all'attività di una dark lady molto dark, una killer professionista, di fatto, e, in logica successione, a quella di uno dei tanto corpi di servizi “deviati” (con le virgolette) che allietano il nostro paese. Mesaggio dopo messaggio, con l'aiuto di qualche documento d'archivio (articoli di giornali, rapporti di polizia, carabinieri, vigili urbani e simili) e una strepitosa partecipazione straordinaria dell'ispettore Coliandro, che commenta da par suo l'intervento congiunto finale dei due protagonisti, dimostrando di essere un personaggio che non merita di essere confinato nei telefilm, la vicenda si dipana che è una bellezza. Non è un vero e proprio romanzo breve, né un canonico racconto lungo e nemmeno un divertissement puro e semplice: diciamo che è un misto delle tre cose, una piacevole gara di ingegni e di personaggi che i lettori di gusto non potranno che apprezzare e ha il pregio aggiuntivo di essere, come succede spesso con le opere dei due autori, assai divertente e straordinariamente seria. Sì, c'è un particolare nel modus operandi dell'assassina troppo scopertamente romanzesco per essere credibile e il finale richiede un intervento forse eccessivo della Provvidenza, ma sono sciocchezze. Peccato solo che siano poche pagine e si finisca di leggerle tanto presto.
17.10.'10
Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, Acqua in bocca, "A quattro mani" – Minimum Fax, pp. 108, € 10,00