Ultimi e penultimi

La caccia | Trasmessa il: 04/19/1998



Permettetemi, per 1 volta, di fare 1 po’ di pubblicità.  D’altronde, resta tutto in famiglia: riferiscomi a prodotto di RP, di cui, peraltro, suppongo tutti voi abbiate fatto già incetta su mercato, x cui suppongo che di pubblicità in senso stretto non sia nemm-esatto parlare. Riferiscomi a CD “Strani frutti”, compilation di “canti di liberazione rivisitati”, come a dire antologia di vecchie canzoni politiche reinterpretate da eminenti artisti contemporanei, che su significato “ideale” rappresentato da qle melodie e da quei versi, che, in maggior parte di casi, riconducono ascoltatori + anziani at esperienze di loro giovinezza, impiantano, con gioco + o - sottile, “nuovo” significato formale rappresentato da loro interpretazione.  Come a dire che cambiano tempi e mode musicali ma qle vecchie canzoni reggono sempre, a testimonianza di 1 nonsoché di perenne contenuto in loro giro armonico e, quando havvi, in parole di loro testi.  X cui fruitore può abbandonarsi a nostalgia, senza x qs. rinnegare propria raffinata consapevolezza di cosa significhi far musica oggi.  Anzi, est proprio nuova veste di quei brani che permettegli di abbandonarsi senza vergogna a nostalgia, in senso che chi avrebbe qlche problema ad ammettere che, tanto x dirne 1, Chimes of Freedon di Bob Dylan gli fa venire gran magone, sentesi pienam. autorizzato a farsi venire stesso magone di fronte a versione che danne Youssou N’Dour, in dialetto sudanese e con raffinato arrangiamento world music.

Ql CD, in realtà, tutto giocato su dialettica tra esaltaz. e rifiuto di nostalgia ideolologica di pubblico cui destinato (pubblico  rappresentato, in ultima analisi, da voi, cari ascoltatori).  Dimostralo suo stesso impianto, ordine di success. di brani di cui composto.  Comincia con i pastiches + raffinati, pezzi musicali  in cui valore formale di rielaboraz. est + evidente, come succitato brano di Youssou N’Dour, lancinante Hasta Siempre di Tony Coe, straordinario Strange Fruit in cui Nina Smone fa meravigliosam. verso at grande Billie Holliday, x non dire di 1 El paso del Ebro per quartetto di tromboni e percussione che suppongo abbia mandato in deliquio ns. grande Nostrini.  E poi, poco per volta lascia cadere lenocinii formali, x presentarci canzoni sempre + sfacciatam. di lotta, come 1 commuovente I shall be released di Miriam Makeba,  vigoroso Im Kampf, 1 inno operaio in yiddish di qli che, x così dire, fanno prudere mani e, x finire, immortale Internazionale  cantata da Billy Bragg, interpretaz., assicurovi, tutt’altro che “rivisitata”, 1 di qle classiche versioni con accompagnam. di coro e ottoni che, in qsiasi lingua cantate (in qs. caso est in inglese), danno impress. di essere in bulgaro e costringono, no hay altra parola, costringono ascoltatori scattare su attenti levando in alto pugno chiuso.

Dopo di che, naturalm.,1 abbassa pugno, detergesi furtiva lacrima, guardasi in giro x accertarsi che non abbialo visto ness1, et accostasi furtivo a giradischi x togliere CD giurando a se st. che non riascolterallo x al- 1 anno.  Ma CD, stranam., non finito.  At Internazionale segue altro brano.  Est We Shall Overcome, in versione strumentale di C. Haden Liberation Music Orchestra: versione raffinatiss, basata su gioco timbrico e armonico di lancinante perfezione e di sconcertante modernità, e che, in complesso, a ql punto non c’entra proprio niente.  Xché diav., non possono fare a - chiedersi nostalgici, dopo Internazionale di Billy Bragg fannogli sentire We Shall Overcome di C. Haden Libeartion Music Orchestra?  Sì, est canto di lotta anche qlo, che  a qnti di loro ammantanosi di capelli grigi ricorda senz’altro stagione importante di ns. storia ideologica, ma insomma, niente da paragonare con Internazionale.  E x di + est in netta contraddiz. con ordine implicito di success. di brani in disco, che andava da brani - noti a + noti e, x così dire, da + raffinati a + ovvii, lasciando come pezzo forte finale esplosione impudica di ovvietà ideologica senza lenocinii formali.

Sì, ma fatto est che chi habet organizzato ql CD di ql’impudicizia, di conclus. così ovvia vergognatosi.  Habet giocato con nostalgia di ascoltatori e con loro sensi di colpa ideologici, ma di finire con Internazionale a tutto volume in anglobulgaro non sentitasela.  Sembratogli troppo ovvio et ideologica,. 1 po’ impegnativo.  Finire con Internazionale, figuriamoci, e dove siamo?  Mica comunisti, no?  X cui meglio fare passo indietro e chiudere con vecchio inno pacifista in chiave di raffinatezza strumentale.  Bel gioco dura poco e non caso dare fastidio a ness1.

Non importa, naturalm.  CD est belliss. e a chi avuto idea produrlo e proporcelo siamo tutti grati lo st.  E visto che ascolto di CD, in genere, est programmab. qnti di noi non vergognanosi ancora di proprio passato potranno organizzarsi in modo da concludere comunque con Billy Bragg.  Con gratitidine e a faccia di chi ci vuol male.

19.04.’97