Permettetemi, per 1 volta, di fare 1
po’ di pubblicità. D’altronde, resta tutto in famiglia: riferiscomi
a prodotto di RP, di cui, peraltro, suppongo tutti voi abbiate fatto già
incetta su mercato, x cui suppongo che di pubblicità in senso stretto non
sia nemm-esatto parlare. Riferiscomi a CD “Strani frutti”, compilation
di “canti di liberazione rivisitati”, come a dire antologia di vecchie
canzoni politiche reinterpretate da eminenti artisti contemporanei, che
su significato “ideale” rappresentato da qle melodie e da quei versi,
che, in maggior parte di casi, riconducono ascoltatori + anziani at esperienze
di loro giovinezza, impiantano, con gioco + o - sottile, “nuovo” significato
formale rappresentato da loro interpretazione. Come a dire che cambiano
tempi e mode musicali ma qle vecchie canzoni reggono sempre, a testimonianza
di 1 nonsoché di perenne contenuto in loro giro armonico e, quando havvi,
in parole di loro testi. X cui fruitore può abbandonarsi a nostalgia,
senza x qs. rinnegare propria raffinata consapevolezza di cosa significhi
far musica oggi. Anzi, est proprio nuova veste di quei brani che
permettegli di abbandonarsi senza vergogna a nostalgia, in senso che chi
avrebbe qlche problema ad ammettere che, tanto x dirne 1, Chimes of Freedon
di Bob Dylan gli fa venire gran magone, sentesi pienam. autorizzato a farsi
venire stesso magone di fronte a versione che danne Youssou N’Dour, in
dialetto sudanese e con raffinato arrangiamento world music.
Ql CD, in realtà, tutto giocato su dialettica
tra esaltaz. e rifiuto di nostalgia ideolologica di pubblico cui destinato
(pubblico rappresentato, in ultima analisi, da voi, cari ascoltatori).
Dimostralo suo stesso impianto, ordine di success. di brani di cui
composto. Comincia con i pastiches + raffinati, pezzi musicali in
cui valore formale di rielaboraz. est + evidente, come succitato brano
di Youssou N’Dour, lancinante Hasta Siempre di Tony Coe, straordinario
Strange Fruit in cui Nina Smone fa meravigliosam. verso at grande Billie
Holliday, x non dire di 1 El paso del Ebro per quartetto di tromboni e
percussione che suppongo abbia mandato in deliquio ns. grande Nostrini.
E poi, poco per volta lascia cadere lenocinii formali, x presentarci
canzoni sempre + sfacciatam. di lotta, come 1 commuovente I shall be released
di Miriam Makeba, vigoroso Im Kampf, 1 inno operaio in yiddish di
qli che, x così dire, fanno prudere mani e, x finire, immortale Internazionale
cantata da Billy Bragg, interpretaz., assicurovi, tutt’altro che
“rivisitata”, 1 di qle classiche versioni con accompagnam. di coro e
ottoni che, in qsiasi lingua cantate (in qs. caso est in inglese), danno
impress. di essere in bulgaro e costringono, no hay altra parola, costringono
ascoltatori scattare su attenti levando in alto pugno chiuso.
Dopo di che, naturalm.,1 abbassa pugno,
detergesi furtiva lacrima, guardasi in giro x accertarsi che non abbialo
visto ness1, et accostasi furtivo a giradischi x togliere CD giurando a
se st. che non riascolterallo x al- 1 anno. Ma CD, stranam., non
finito. At Internazionale segue altro brano. Est We Shall Overcome,
in versione strumentale di C. Haden Liberation Music Orchestra: versione
raffinatiss, basata su gioco timbrico e armonico di lancinante perfezione
e di sconcertante modernità, e che, in complesso, a ql punto non c’entra
proprio niente. Xché diav., non possono fare a - chiedersi nostalgici,
dopo Internazionale di Billy Bragg fannogli sentire We Shall Overcome di
C. Haden Libeartion Music Orchestra? Sì, est canto di lotta anche
qlo, che a qnti di loro ammantanosi di capelli grigi ricorda senz’altro
stagione importante di ns. storia ideologica, ma insomma, niente da paragonare
con Internazionale. E x di + est in netta contraddiz. con ordine
implicito di success. di brani in disco, che andava da brani - noti a +
noti e, x così dire, da + raffinati a + ovvii, lasciando come pezzo forte
finale esplosione impudica di ovvietà ideologica senza lenocinii formali.
Sì, ma fatto est che chi habet organizzato
ql CD di ql’impudicizia, di conclus. così ovvia vergognatosi. Habet
giocato con nostalgia di ascoltatori e con loro sensi di colpa ideologici,
ma di finire con Internazionale a tutto volume in anglobulgaro non sentitasela.
Sembratogli troppo ovvio et ideologica,. 1 po’ impegnativo. Finire
con Internazionale, figuriamoci, e dove siamo? Mica comunisti, no?
X cui meglio fare passo indietro e chiudere con vecchio inno pacifista
in chiave di raffinatezza strumentale. Bel gioco dura poco e non
caso dare fastidio a ness1.
Non importa, naturalm. CD est
belliss. e a chi avuto idea produrlo e proporcelo siamo tutti grati lo
st. E visto che ascolto di CD, in genere, est programmab. qnti di
noi non vergognanosi ancora di proprio passato potranno organizzarsi in
modo da concludere comunque con Billy Bragg. Con gratitidine e a
faccia di chi ci vuol male.
19.04.’97