Il catalogo della Sperling & Kupfer,
in linea di massima, non è quello in cui si vanno a cercare prodotti particolarmente
raffinati o sperimentazioni di avanguardia: è un po’ il dominio dei thrilleroni
a tinte forti, dei romanzi d’azione a base di serial killer e massacratori
psicopatici, dei poliziotti tutti di un pezzo e di tutti gli altri eroi
del pulp contemporaneo. Il che non significa, naturalmente, che vi
si pubblichino libri di seconda scelta: una volta accettate le convenzioni
del sottogenere, tutto dipende da come le si tratta e nulla vieta che se
ne ricavino, se non dei capolavori assoluti, delle opere di altissima leggibilità.
Così Jonathan Kellerman non sarà forse, come assicura il risvolto,
“il più famoso autore statunitense di thriller psicologici”, ma è senz’altro
uno che il suo mestiere lo sa e questo Subito dopo mezzanotte, uno dei
molti romanzi che vedono come protagonista l’investigatrice Petra Connor,
della Squadra Omicidi del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, riserverà
al lettore, per quanto diffidente possa essere in merito, più di una piacevole
sorpresa. La bella Petra (le investigatrici di questo tipo sono
tutte belle), per l’occasione non soltanto il problema di indagare su
un massacro di ragazzini a un concerto hip-hop, con il problema aggiunto
di doversela vedere, oltre che con una preoccupante scarsità di elementi
e tutta una serie di testimoni riluttanti, con i soliti dirigenti presuntuosi
e incapaci di riconoscere il merito di chi lavora sul serio: le tocca anche
occuparsi di un fidanzato abbastanza inquietante, che lavora nei servizi
di sicurezza e sparisce ogni tanto per misteriose e pericolosissime missioni
in Medio Oriente e, come se non bastasse, le hanno anche affidato un incarico
speciale, quello di fare da tutor a un giovane genio appena uscito dall’università
con il massimo dei voti e impegnato in una ricerca statistica sul lavoro
della polizia. Ed è lì che cominciano davvero i guai: il genio in
questione, oltre a essere piuttosto imbranato in qualsiasi cosa non abbia
a che vedere con i suoi studi e ad avere concepito nei riguardi della sua
mentore una specie di imbarazzante affezione erotica, si è convinto di
poter attribuire tutta una serie di vecchi casi irrisolti all’attività
di un omicida seriale di cui nessuno si era mai accorto prima e nessuno,
coerentemente, sembra disposto a dargli nemmeno un po’ retta. E
naturalmente non si può far finta di niente, perché il killer potrebbe
colpire di nuovo da un momento all’altro… Un pasticcio di prima
forza, dunque, ma anche una situazione originale, aperta a uno sviluppo
di tipo sorprendentemente creativo. Subito dopo mezzanotte rappresenta
uno dei felici casi in cui un prodotto dichiaratamente di consumo riesce
a darci qualcosa di più dei cliché cui pure abbondantemente attinge, facendosi
perdonare una scrittura piuttosto convenzionale e un impianto ideologico
non propriamente esaltante. Capita di rado, ma in questa improbabilità,
lo sappiamo, sta proprio il bello del giallo.
12.02.’07
Jonathan Kellerman, Subito dopo mezzanotte (Twisted, 2004), tr. it. Tullio Dobner, "Narrativa" – Sperling & Kupfer, pp. 434, € 18,00