Stalin e Paisiello

La caccia | Trasmessa il: 03/08/1998



A argomenti davvero strani ricorrono ns. intellettuali, qndo presi in furore di loro eterne polemiche.  Su Resp. di lunedì 02.03., x dirne 1, Enzo Siciliano, ansioso dare fatto suo a Giuliano Ferrara, che osato parlare male di Pasolini x via di qla vecchia, deplorevole poesia di solidarietà con forze ordine contro studenti eversivi schierati a Valle Giulia, accusa povero Giulianone non solo essere stato, a suo tempo, 1 di quegli studenti - quod interessato, in verità, mai nascosto - ma di essere stato, tra loro, 1° di classe, e quindi, + di altri responsab. di future nequizie.  E x avvalorare argomentaz. aggiunge che Ferrara era 1 che “poteva anche conoscere assurde tesi di Stalin su linguistica e tenerle x buone”, xché comunisti italiani di ql tempo, anche giovani comunisti, erano in parte così.

Sarà.  A me personalm. non risulta che Ferrara mai occupatosi di linguistica e poco comunque importamene, in senso che credo che di ben altre malefatte possasi e debbasi accusarlo.  Sospetto fortem. che riferim. di Siciliano a “Marxismo & linguistica” di Iosif Vissarionovic S. (1 di quei saggi che spesso citanosi senza mai averli letti) contenga 1 di qle oscure allusioni traversali destinate passare su testa di lettori normali et essere comprese da pochi iniziati, che tanto piacciono a polemisti.  Ma colpitomi, vi dirò, ql’aggettivo “assurdo” applicato a tesi di Stalin su linguistica.  Io qle tesi studiatole (capitatomi, anzi, di riferirne in libro che scritto e pubblicato, in impari collaboraz. con Silvio Ceccato) e posso assicurarvi che non contengono niente di assurdo o di delirante, capace di infiammare mente di ingenui studenti e spingerli su piazze a far a botte con polizia.  Tutt’altro.  Sunt fin troppo ragionevoli e ponderate.  Autore, figuratevi, raccomanda attenersi a studi linguistici tradizionali, in grande tradiz. di comparativismo ottocentesco, et esprime massima diffidenza verso moderne tendenze innovative in senso formalistico o strutturale.  Non diversam. sarebbesi espresso, in quegli anni, + tradizionalista di docenti universitari di glottologia: non a caso ediz. italiana, apparsa x tipi Feltrinelli in mitico ‘68, est curata e prefata da Giacomo Devoto, che di “contestaz.” studentesca era 1 di bersagli + cospicui.  D’altr., essendo ql. saggio apparso in 1950, 28 anni dopo Corso di De Saussure, 21 dopo Tesi Circolo Praga, 11 dopo Fondamenti di fonologia Trubeckoj e 1 appena prima di Linguaggio con tabella di Ceccatieff, est +tosto evidente che, al- da pdv linguistico, Stalin, con rispetto parlando, era alquanto conservatore.

Niente di straordinario, ovviam.  Qlo x cui a sviluppo politico e sociale debba corrispondere, + o - automaticam., evoluz. altrettanto radicale in campo di scienze e arti est concetto caro a storicismo, particolarm. a qlo marxista, ma ness1 mai sostenuto che 2 aspetti debbano procedere parallelam. in coscienza di st. individuo.  Puotesi beniss. essere conservatori in politica e rivoluzionari da pdv scientifico e viceversa: est 1 contraddiz., sì, ma non unica che affligge vita umana.  Tutti sanno che Napoleone amava at follia musica di Pasiello et detestava qla di autori che, in storie di musica, oggi vengono comunem. definiti “napoleonici” (vari Cherubini, Spontini e simili).  Non passavagli neanche lontanam. x testa idea che sua attività di leader politico e militare avesse contribuito a creare società che potesse anche non condividere suoi gusti musicali.  Stalin consideravasi marxista e probabilm. convinto aver contribuito a costruire società diversa da qla che aveva trovato, ma non vedeva niente di str. in raccomandare come oggetto di studio (e sappiamo che sue raccomandaz. avevano certa qual forza cogente) tipica manifestaz. di scienza “borghese”.

Naturalm., chi proprio non può sopportare contraddiz., habet sempre aperta possibilità negarle.  In ns. caso non diffic.: ness1 motivo at mondo costringeci considerare Stalin personalm. rivoluzionario.  Sì, statolo da giovane, in senso che cospirato contro zar e preso parte a Rivoluz. Ottobre, ma, come tutti sappiamo, smesso presto.  Al- da 1927 suoi sforzi stati incessantem. rivolti a conservaz. di stato di cose presente.  E tecniche che impiegato at uopo non particolarm. innovative: eliminato rivali politici x via giudiziario amministrativa, massacrato oppositori, stabilito solido regime polizia, rafforzato potere di nazione dominante su qle sottomesse...  non fatto nulla di diverso di qnto sempre fatto capi politici in sua situaz.  E quando 1 abituato difendere status quo in politica (anche se magari definiscelo “conquiste di socialismo”) ness1 può stupirsi se difenderà stesso status quo anche in altri campi, compreso qlo di linguistica.  X cui accusare eminente giornalista conservatore esser stato stalinista da giovane est cosa abbast. insensata, in senso che, ben lungi da individuare motivo di biasimo, corrisponde a attestaz. di coerenza, i.e. a complimento.

Scusatemi se scherzo su argom. seri.  Ma in qs. giorni afflitti da polemica abbastanza sciagurata, qla su num. di vittime di comunismo.  Molte persone rispettab. (e.g. Luciano Canfora) risposto a facili e interessate denunce di vari Courtois elencando milioni e milioni di vittime che ferocia di vincitori di oggi prodotto in sua storia sanguinosa.  Se mettecisi a riflettere seriam. su conflitti di qs. nostro secolo travagliato, accorgecisi che ness1 causa, e qla di capitalismo liberale - di altre, est innocente.  Canfora, in particolare, ha osservato (Mani 03.03) che evento cruciale di XX sec., a qs. riguardo, stata 1ª GM, guerra, da pdv di chi volutala e direttala, rigorosam. “borghese”, che pure rappresentato + grande massacro noto at storia, nonché qlo che reso possib., anzi, determinato, con ineluttabilità quasi geometrica, qli che seguitile.  Tutto vero, ovviam., anche se in mano a persone - serie di Canfora polemiche di qs. tipo corrono rischio di esaurirsi in serie di precisaz. quantitative veram. di pessimo gusto.   Ma chi crede ancora in causa di trasformaz. di società farà bene a ricordare che errore + tragico che rivoluzionari possano compiere est qlo di adottare metodi e argomentaz. di loro nemici.
08.03.’98