In 1ª pag. ultimo num. Milano in comune,
bimestrale di informaz. et autoesaltaz. di Comune Milano, periodico che
su si me esercita, come suppongo abbiate capito, fascino irresistib., sindaco
Albertini trova modo raccontare a “cari concittadini”, i.e. a noi, episodietto
edificante. Trovavasi , mesi fa “x lavoro” in Paese di Nord Europa
e capitatogli vedere, pensate 1 po’, bambino che raccoglieva buccia di
banana da strada x buttarla in cestino di spazzatura. Cosa colpitolo
in modo particolare, come esempio di ql “profondo senso civico” che caratterizza
molti Paesi europei, ql. senso civico che solo fra chissà qnto diventerà
“parte di ns. patrimonio genetico”. “Cura e interesse che noi
milanesi serbiamo x spazio pubblico, inteso in sua accez. + ampia - scrive
sindaco, - risulta infatti minimo, se paragonata con qla che serbiamo
x ns. spazi privati ... In altri Paesi accade contrario: ambiente
pubblico, proprio xché condiviso da tutti, est ritenuto 1° segno, 1ª manifestaz.
di propria civiltà”. Certo, qlche progresso in materia quegli zozzoni
di milanesi compiutolo, e Albertini approfitta di occasione x ringraziarli
di “immenso sforzo” sostenuto x rendere “raccolta differenziata successo
e vanto di ns. città”, ma ce ne vorrà di tempo prima che tutti capiscano
et facciano prossima massima di Terenzio x cui proximus sum egomet mihi
e costruiscano, noi e lui insieme, ql senso civico che farà loro meritare
titolo di “capitale morale di ns. paese et civiliss. capitale di Europa”.
Bah. Apprezziamo lezione impartita
con tanto garbo, et non staremo a chiedere at Albertini xché mai spintosi
x lavoro in Nord Europa, qndo suo lavoro dovrebbe essere qlo fare sindaco
qui a Milano. Forse andatoci studiare come quei paesi, tradizionalm.
rispettosi di diritti sindacali, gestiscanosi vertenze sindacali con pubblici
dipendenti. Non faremogli neanche osservare che, qnto a senso civico,
città che visitato va considerata x lo - a somma 0, visto che se bambino
habet trovato x terra buccia di banana da riporre, qc1 altro, bambino o
adulto, deve arvercela buttata. Forse sarà stato milanese di passaggio.
In paesi nordici hay sempre qc1 che raccoglie qc da terra: io storiella
molto simile, che pure aveva a che fare con 1 bambino e 1 qlche residuato
vegetale, ricordolo averla incontrata quarantina anni fa su mio libro di
lettura di tedesco di 2ª media: lì c’era anche qc1 che osservava e profetizzava
a ql bravo giovane grande avvenire, o addirittura interveniva offrendogli
pingue borsa di studio, ma forse confondomi con apologo di giovanotto che
andava a chiedere lavoro e futuro principale videlo da finestra mentre
attraversava cortile che chinavasi x raccogliere spillo e appuntavaselo
con cura sub bavero giacca, x cui divinò in lui doti egregie di ordine
et economia e assunselo anche se, a differenza di altri postulanti, non
raccomandato da ness1. Non dubito che anche Albertini, qndo, prima
di essere eletto sindaco, gestiva propria industria servissesi di metodi
analoghi x selezionare suoi collaboratori.
Sia ql che sia, senso generale di storia
di bambino e di banana sembra abbastanza evidente. Se Milano est
sporca da tra’ via, colpa est eminentem. ns., che non abbiamo ancora interiorizzato
senso civico necessario x tenerla pulita. At Nord sì che sunt bravi.
Argomento non privo suo valore politico (potrà, e.g., giovare at
riavvicinam. di Polo con Bossi, che anche lui, x da diverso pdv, misura
livello di civiltà con latitudine) e, chissà, potrà anche corrispondere
at verità effettuale. Solo che provenendo da chi, tra sue responsabilità
istituzionali, habet anche qla tenere pulita città, fa 1 poco impress.
Fa pensare a 1 che mette mani avanti. Sì, qs. ns. città fa
schifo, dice Albertini, ma che possoci fare io, con cittadini come voi.
Suvvia, signor sindaco, qs. cose non diconosi. E d’altronde,
che quanto a senso civico ns. città 1 poco scarseggi sappiamolo già da
soli. Senso civico vuol dire solidarietà, vuol dire mettere interessi
comuni prima di propri, vuol dire impegno collettivo in nome di progetto
che trascenda egoismi individuali e di classe. E crede proprio, caro
Albertini, che se Milano fosse dotata di senso civico avrebbe eletto sindaco
1 come Lei?
01.03.’98