Questo corpo mortale | Elizabeth George

Gialloliva | Trasmessa il: 09/26/2011


    A Elizabeth George, come saprete, il fatto di essere nata nello Ohio e di vivere sulla costa del Pacifico, nello stato di Washington, non ha mai impedito di ambientare i suoi romanzi in Inghilterra. Anzi, si è spinta fino a ripescare dalla tradizione del mystery inglese classico la figura dell'investigatore titolato, come nelle storie di Dorothy Sayers e di Ngaio Marsh. Naturalmente, il suo sovraintendente Thomas Lynley, di Scotland Yard, pur essendo l'ottavo conte di Ashford e potendo quindi farsi chiamare, se solo lo volesse, mylord, non si muove di preferenza nell'ambito dell'aristocrazia, come capitava a lord Peter Wimsey e a sir Roderick Allen, e non sfoggia eccentricità da nobile dilettante: è protagonista di una serie di procedural dal taglio moderno e agisce al comando di una squadra sociologicamente assortita, in cui si riflette puntigliosamente l'attuale melange culturale del Regno Unito: la sua collaboratrice più stretta, il sergente Barbara Havers, proviene con tutta evidenza dai ranghi del proletariato londinese e uno degli investigatori più fidati, Winston Nkata, non è soltanto quello che noi definiremmo un extracomunitario, ma ha alle spalle tutto un passato di ragazzo difficile nel ghetto. Quello che unisce, se mai, le storie di Thomas Lynley a quelle dei suoi nobili predecessori, è una certa tendenza a mescolare alle indagini la vita privata del protagonista: la George, nei quindici romanzi che finora gli ha dedicato, ha sempre avuto cura di mettere in bella evidenza le sue vicende familiari e amorose, a partire dall'amore per la bella Helene, per la quale il sovraintendente è stato a suo tempo rivale del suo miglior amico e che ha sposato dopo non poche esitazioni e traversie, per perderla tragicamente un paio di romanzi fa per mano di un killer apparentemente demotivato. Il giallo classico, si sa, non dovrebbe dare tanto spazio al motivo sentimentale, ma le opere della George non sono dei gialli classici (forse neanche dei gialli nel senso più stretto del termine): sono piuttosto delle efficientissime macchine narrative, capaci di mescolare le diverse tematiche della narrativa popolare e di alternare il patetico con la suspence con risultati infallibilmente avvincenti.
    In Questo corpo mortale, uscito subito prima dell'estate, si racconta appunto di come Lynley ritorni a Scotland Yard dopo un periodo di lutto, per scoprire che la squadra è passata al comando della bella e ambiziosa Isabelle, poliziotta brillante, ma non proprio capace di relazionarsi al meglio con i collaboratori. Mentre i due si studiano, passando dalla immediata antipatia a un certo riluttante interesse, indizio di succulenti sviluppi futuri, il gruppo è impegnato nelle indagini su un delitto piuttosto inquietante, quello di una ragazza trovata pugnalata in un cimitero della periferia di Londra. Gli indizi non sono molti, ma i lettori sanno fin dall'inizio che il caso è collegato in qualche modo con un mistero rurale ambientato nel lontano Hampshire, la regione dei cottages dai tetti di paglia e delle mandrie di pony allo stato brado, e con una terribile storia di sevizie infantili di cui si tracciano le fila tra un capitolo e l'altro. In realtà, i vari motivi tendono un po' a sovrapporsi e ci vogliono tutte le quasi settecento pagine del volume per venirne a capo: l'autrice, tuttavia, è una grande organizzatrice di trame e anche questa volta riesce a fa quadrare tutto. Gialli o non gialli, i suoi romanzi non lasciano mai a desiderare sul piano dell'intrattenimento e non sarà questo a fare eccezione. Certo, c'è chi preferisce un modo di raccontare un po' più conciso. Ma questo è un altro discorso.
26.09.'11
Elizabeth George, Questo corpo mortale (This Body of Death), tr. it. di M. Cristina Pietri, "La gaja scienza" – Longanesi, pp. 654, € 19,60