Nero come il ricordo | Carlene Thompson

Gialloliva | Trasmessa il: 10/22/2007



Carlene Thompson, tra le firme contemporanee del noir è forse la più sottovalutata sul piano critico, almeno in Italia.   Sarà perché i suoi romanzi apparvero, qui da noi, sotto l’etichetta del “Giallo Mondadori”, in un periodo – quello dei tardi anni ’90 – in cui la collana dava, francamente, il peggio di sé, e poterono quindi venire confusi con il molto materiale di serie Y e Z che vi compariva, o sarà la leggendaria indifferenza dei nostri critici verso gli autori nuovi, ma perché le venissero tributati i riconoscimenti dovuti è stato necessario aspettare che quei titoli venissero ripubblicati, negli ultimi due o tre anni, dalla Marcos y Marcos di Marco Zapparoli, un editore dall’occhio acuto e sempre molto attento, non foss’altro per motivi di copyright, agli autori trascurati o dimenticati.  I lettori italiani, così, hanno potuto riscoprire (o scoprire) una scrittrice che sa maneggiare l’armamentario tradizionale del noir, con le sue suggestioni gotiche e la sua capacità di demistificare le illusioni della società del benessere e dei consumi, con una notevole capacità di inventiva e di sviluppo originale.
        Anche questo Black for Remebrance, che è del 1991 e rappresenta, se non mi sbaglio, l’opera prima dell’autrice, è stato pubblicato da Mondadori nel 2003 senza che nessuno desse segno di accorgersene (non l’avevo notato, per essere sincero, nemmeno io) e qualche indicazione in merito non sarebbe stata fuori posto in questa riedizione, ma sono cose, si sa, che non succedono mai.  Si tratta, comunque, di un giallo abbastanza straordinario: la storia di una donna che ha perso, vent’anni fa, una bambina, rapita e barbaramente uccisa da uno sconosciuto maniaco, che ha saputo risalire la china della disperazione e dello sconforto e adesso, nonostante la nuova famiglia che si è costruita, il marito affettuoso, i due splendidi bambini che adora, la fitta rete delle amicizie che la circondano e la proteggono, si accorge che il passato, nonostante tutto, a volte può ritornare.  Ritorna, dapprima, sotto forma di messaggi inquietanti, ma suscettibili di una spiegazione “normale” (una voce colta per strada, ma può essere una suggestione; una figura intravista nel crepuscolo, ma sarà un abbaglio; una telefonata inspiegabile, ma forse è uno scherzo…), ma si concreta – scartando quasi subito l’inevitabile suggestione soprannaturale – in una serie di efferati delitti ai danni di vari personaggi coinvolti, a suo tempo, nella sparizione della bambina e nelle relative ricerche.  È una trama crudele, che non risparmia nessuno e non tiene nessun conto dei buoni sentimenti, secondo la lezione, ovviamente rimeditata a fondo, dei grandi maestri del noir, da Cornell Woolrich a Jim Thompson.  È come se nella realtà di tutti i giorni si possa aprire  una crepa che, da trascurabile o impercettibile qual era agli inizi, a poco a poco si allarga fino a inghiottire l’intera esistenza dei protagonisti e a sconvolgerne le fondamenta, rivelando tutte quelle debolezze e quelle precarietà che i personaggi avevano cercato con tanta cura di nascondere a se stessi e agli altri.   Di fronte a questa dinamica spietata, naturalmente, poco importa che la conclusione sia abbastanza prevedibile e che la ricomposizione finale suoni un po’ falsa: sono esigenze di genere e non è questo il problema, la storia regge comunque e quel che conta è che la psicologia dei personaggi finirà per rivelarsi meno scontata di quanto potesse sembrare all’inizio.  Insomma, chi (come me) si fosse lasciato sfuggire Nero come il ricordo nel 2003 ha un’insperata occasione di fare ammenda ed è pregato di non lasciarsela scappare.

22.10.’07

Carlene Thompson, Nero come il ricordo (Black for Remebrance, 1991), tr. it. M.L. Cortaldo, "Le foglie" – Marcos y Marcos, pp. 335, € 13,50