La contraddizione del parco pubblico

La caccia | Trasmessa il: 11/30/1997



Quando piccolo, mia madre, santa donna, portavami tutti pomeriggi at giardini.  Ovvi motivi ubicaz. ns. residenza spingevanoci quasi sempre at Parco Ravizza, ma non pensate, pregovi, at attuale realtà degradata di qlla piccola area verde,a  suoi prati spellacchiati e a sue discutib. frequentaz. notturne.  In primissimi anni ‘50 P. Rav. era gioiello. Folti tappeti erbosi, alberi fronzuti in perfetta salute, vialetti a ghiaia che era piacere guardarli.  Probabilm. sto esagerando, dando voce a ricordi di infanzia, che tendono sempre abbellire cose, ma possiamo essere ragionevolm. sicuri che situaz. molto migliore di adesso.

1 cosa, però, ricordomela con sicurezza.  Ql’eccellente stato di conservaz. aveva suo  prezzo.  Su prati non potevasi certo giocare a pallone: solo porvi piede severam. vietato.  Cani dovevano starsene buoni buoni at guinzaglio.  Noi bambini non potevamo sfrecciare con ns. biciclettine altrove che su unico viale centrale asfaltato, quod francam. 1 po’ noioso, e se solo avessimo cercato di svicolare su vialetti laterali sicuri che severam. ripresi.  Giravano certi vigili vestiti di verde scuro, su grosse biciclette nere, e minacciavano multe a raffica.  E siccome tutti molto obbedienti, a infrangere regole non pensavamoci nem-.

In età adulta trasferitomi + in centro, in immediate vicinanze Parco Sempione, attraverso qle capitami passare spesso.  E devo dire che tutto diverso.  Quei vecchi divieti, grazie at cielo, caduti.  Su viali e vialetti, altro che biciclette, passano fior di automob., e fatto che appartengano in genere a pubbl. amministraz. o a corpi armati di stato non rende loro gas di scarico - sgradevoli e loro effetto su ghiaia - dirompente.  Su prati camminasi, giocasi, siedeci in circolo e sdraiacisi a coppie, tanto vero che tra fili erba e chiazze desertificate prevalgono nettam. qs. ultime.  Cani vanno e vengono festosi, segnando territorio con loro metodi caratteristici e rendendo percorso difficoltoso a chi non ama calpestarne escrem.  Di alberi, meglio non parlarne, visto che metà sembrano su punto di crollare e altra metà già crollata.  E se riguardo at laghetto non posso fare paragoni, xché at P. Rav. laghetti non eranonece, posso assicurarvi che di laghetti tenuti + schifosam. di qlo di P. Semp. difficile trovarne in parchi di tutto mondo.

 Bel probl., però.  Stato di degrado deriva evidentem. da usura, come a dire da uso.  X  proteggere erba bisognerebbe impedire camminarci sopra (e farci altre cose che fannosici).  Cani, se risolutam. tenuti at guinzaglio, sporcherebbero solo in apposie aree; vialetti chiusi at traffico sarebbero assai + piacev. da percorrere; laghetto cui ness1 potesse accedere x gettarci schifezze sarebbe molto - rivoltante di qnto adesso.  Ma d’altro canto, che cav. serve parco se non possononese frequentare prati, se vietato sedersi in circolo con amici a suonare bongo o sdraiarsi con morosa accanto a cespugli, se preclusa possibilità di innocua partitella a pallone, se, in genere, bisogna trattarlo con rispetto e cautela dovuti a palazzo di cristallo o a vecchio zio malfermo in salute?   Tra parco in perfetto assetto e praticam. precluso a utilizzzaz. di cittad. e parco utilizzab., sì, ma conciato da tra via, non facile scegliere.

Be’, diretemi voi, contraddiz. non irrisolvib.  Basterebbe (oltre che minimo miglioram. educaz. frequentatori) po’ manutenz.  Se tapperti erbosi falcioli, riseminoli e irrigoli regolarm., poi puoteci passar sopra reggim. ussari senza far danno, e qnto a giocarci a pallone o altro, inventati apposta.  Alberi pericolanti basta potarli giudiziosam., laghetti drenanosi ogni tanto, ghiaia di vialetti rinnovasi o incrementasi a intervalli reg.   Tra 2 hpt estreme, saraccene bene 1 intermedia e ragionev. che permetta salvare capra e cavoli.

Sì, sì, d’accordo.  Guai est che qla manutenz. non falla ness1.  E non, guardate bene, x mancanza di fondi.  Di soldi su P. Semp. ns. amministr. com. stannone profondendo parecchi.  Ma non certo x potare alberi, falciare prati e drenare laghetto.  Stanno spendendo fortuna x recintarlo, povero parco.  In indifferenza generale, che chissà xché tutti gridato come matti di fronte a intenz. cingere di cancellate parco di pza Vetra e ness1 ha fiatato di fronte a idea di mettere in gabbia intero P. Semp., bella cancellata già sistemata su lato v.le Alemagna e v. M. Pagano, e preparativi x istallarla già alquanto avanzati lungo v.le Elvezia e v. Legnano.  Ancora qlche mese, e, giusto at arrivo primavera, giochi fatti.

E xché tanto criminale dispendio di danaro pubblico in opera che non est evidentem. qla di cui ql’area habet bisogno?  X tenere fuori da parco di notte elem. indesiderab.?  Ma figuriamoci: di elem. indesiderab., intenti a loro commerci, at P. Semp. haccene abbondanza di giorno (qndo hay clienti), dentro et fuori perimetro erigenda cancellata e tecniche x eliminarli evidentem. altre.  Guardate: io pensatoci a lungo et unica hpt. che venutami in m. est che a certa gente, non hay santi, cancellate, inferriate, barriere, che volete che dicavi, piaccionogli.  Fatti così.  Su idea di rinchiudere qc. o qc1, di stabilire ore in cui chiudere cancelli e riaprirli, di vietare accesso dalle alle, hay chi misura proprio potere.  E se x ora accontentanosi costruire qc. che tiene gente fuori da qc. altro, diamogli 1 po’ di spago e vedrete che cominceranno a pensare a come tenerla + possib. dentro.  In fondo, solo questione di pdv.
07.12.’97