Io so tutto di lei | Lucia Tilde Ingrosso

Gialloliva | Trasmessa il: 10/27/2008


    Di Lucia Tilde Ingrosso avevamo apprezzato, un anno fa, la capacità di impostare i temi del classico romanzo di indagini in una credibile impostazione contemporanea. Potremmo anche aggiungerci quella di sapersi sottrarre alle mode e alle esigenze dominanti del mercato. In effetti, anche se il suo protagonista, l'ispettore Rizzo della Questura di Milano, ha qualche tratto in comune con i vari investigatori dal volto umano che, dalla Scandinavia alla Sicilia, affliggono il nostro genere preferito, tutti con le loro complicazioni familiari, i loro disturbi psicosomatici, le loro difficoltà con la struttura di cui fanno parte e i relativi superiori, l'autrice riesce benissimo a non farsi sopraffare dalla tematica relativa e a mantenere saldamente al centro della trama la dialettica delle indagini. Il che non significa, naturalmente, rinunciare a una ambientazione credibile e a quel po' di protesta culturale e sociale di cui il noir, ormai, non può fare a meno: anzi, la Milano bene in cui Rizzo conduce le sue indagini, pur descritta con mano leggera, risulta assolutamente credibile. Ci troviamo di fronte, in altre parole, a un'autrice equilibrata, che sa inserirsi nella tradizione, utilizzando le convenzioni del genere senza cadere nell'imitazione o nella ripetitività.
    Lo si vede anche in questo terzo romanzo, Io so tutto di lei, che fa seguito ai precedenti La morte fa notizia (Pendragon 2005) e A nozze col delitto (Kowalski, 2007). Il ruolo della vittima, nel nuovo contesto, spetta a una bella (e un po' odiosa) conduttrice radiofonica e televisiva, sposata in seconde nozze al direttore di un quotidiano ultraconservatore molto aggressivo – non è difficilissimo individuarne il modello – e tra i sospettati si segnalano la collega in carriera che lei relegava sempre in secondo piano, un paio di amiche, il primo marito di lei e la prima moglie di lui, con il relativo figlio adolescente (che non si capisce bene se tenebroso o semplicemente pirla) e il fan che della defunta sa tutto, ma proprio tutto, e sembra fatto apposta per fungere, nella soddisfazione generale, da capro espiatorio. Ma né l'ispettore Rizzo né il fido vice-ispettore De Carlo si lasciano convincere tanto facilmente e poi c'è una giovane praticante di redazione che si scopre un certo talento per le investigazioni (per non dire di un inatteso penchant sessuale per l'investigatore) e, insomma, la trama si dipana che è una bellezza i tutti i passaggi canonici. In questi anni l'autrice è cresciuta nella padronanza dei mezzi: si respira più tensione di quella che ci si aspettava e la diversione erotico sentimentale non è affatto sgradevole. Siamo sempre al livello del romanzo di intrattenimento, ma non va sottovalutata la sottile perfidia che la Ingrosso adibisce nella descrizione del mondo del giornalismo e dintorni. Insomma, un'autrice che può dare parecchio e che si consiglia di tenere d'occhio.

    27.10.'08
    Lucia Tilde Ingrosso, Io so tutto di lei, Kowalski, pp. 341, € 15,00