Il sogno di Ippolito

La caccia | Trasmessa il: 11/30/1997



In Ippolito di Euripide, in 2° episodio (v. 616), protagonista entra in scena incazzatiss., xché vecchia nutrice fattogli, a nome di matrigna, proposte, diremmo noi, sconvenienti e abbandonasi a lunga tirata contro donne.  Chiedesi xché mai padre Zeus abbia inflitto a uomini qs. kíbdelon kakón, qs. “flagello fraudolento”, creature che padre st. che generatele e nutritele non vuole a messun costo tenersi in casa e che mariti devono subire x necessità sociale, incerti se augurarsi che capitigli una “nullità” noiosa ma innocua o una sophé, una “donna di spirito”, che forse sarà di miglior compagnia, ma appunto x qs. est + pericolosa che mai.   Insomma, dà fondo a tutto vasto repertorio misogino di tradiz. greca da Esiodo in poi, e ascoltatrici non scandalizzinosi, xché Ippolito, nonostante qlo che sembra, non est personaggio positivo e a fine tragedia pagherà fio di qs. sconsiderate dichiaraz.  Euripide est sempre autore ambiguo, ma in qs. caso xsino Aristofane aveva capito che stava risolutam. da parte di povera Fedra.

Ma probl. non qs.  A certo punto iracondo giovanotto lasciasi sfuggire affermaz. strana.  Se il problema di Zeus era qlo di “propagare razza mortale” - dice - re di dei  non avrebbe avuto alcuna necessità affidare incombenza a donne: sarebbe bastato che ciascun uomo, depositando in suoi templi “oro, ferro o peso di bronzo” (come a dire pagando in contanti) paídon príasthai spérma, “acquistasse seme di figli”.  Cosa poi acquirente avesse dovuto fare con qs. seme acquisito x via commerciale Ippolito (o Euripide, se preferite) non dicelo, e francam. lettore habet qlche diffcoltà immaginarselo.  Sunt strani versi, che sempre suscitato parecchie perplessità in commentatori, molti di quali, anzi, risolto probl. espungendoli di brutto, ma non voglio trascinarvi in banale disputa filologica.

Fatto che altro giorno letto su giornale (CdS, 24.11) notizia che fattomi pensare che sogno Ippolito forse prossimo a realizzarsi.  Non in senso che ormai possib. metter su famiglia prescindendo omnino da genere femminile, a qs. non ancora arrivati, ma in qlo di “acquistare seme di figli” sì.  Basta rivolgersi a 1 di qle cliniche di New York che praticano tecnica di “adozione di embrione”.   X $ 2.750, che neanche tanto (£ 4.500.000), puotesi far impiantare su metà femminile di coppia 1 embrione, uovo fecondato in vitro, con tutte caratteristiche desiderate. Gameti femminili forniti, a pagamento, da donatrici che sottopongonosi a cure speciali x stimolare ovaie, a rischio di complicaz. renali che possono rivelarsi persino fatali.  Non detto chi e xché provveda a contributo maschile.  Articolista  italiano fa notare che tecnica “est at limite di selez. di razza” e New York Times soprannominato cliniche che dedicanosi a qs. attività “supermercati di embrione”, in senso che haccene proprio x tutti: chi vuole figlio intellettuale, biondo, alto, sceglierà embrione prodotto da uovo e sperma di donatrice e donatore alti, biondi et intellettuali; donna italiana può pretendere embrione italiano, donna nera embrione nero, campionessa sportiva embrione di atleta”.

Sarà.  Non abbastanza versato in genetica x sapere se risultati siano proprio così garantiti, sopratt. x chi desideri qche specifica in + rispetto a qla, tutto sommato abbast. banale, che distingue tra bianchi e neri, o tra italiani e scandinavi.  Ho vago sospetto che discendere biologicam. da 2 atleti non garantisca futuro sportivo e che possibilità che donatore e donatrice alti, biondi e intellettuali producano  sgorbio con capelli di colore indefinib. e QI tendente a 0 siano + alte di qnto ql’articolo faccia pensare.  Ma naturalm. est principio che conta e con tempo, chissà, potrassi ottenere alto grado di specificabilità.   Non bisogna mai porre limiti a progresso.

Naturalm. se pratica estendesse 1 po’ troppo potrebbe nascerne qlche problema.  Se tutti, e.g., attenendosi - diciamo così - a modello Ippolito, pretendessero classici figli maschi, propagaz. di specie subirebbe, x così dire, battuta d’arresto.  Et eccesso di nascite di soggetti intellettuali, atletici o variam. superdotati  lascerebbe mercato di lavoro sguarnito di zappatori e smanettatori at tastiera, che al- x ora servono anche loro.  Ma trattasi di rischi, a ben vedere, trascurab.  X ora possibilità rivolgersi a supermercati di embrione riservata a strati ristretti di popolaz.  Est privilegio x ricchi e come tutti privilegi di ricchi non hay da temere che estendasi troppo.  Resterà sempre, in Sud di mondo, abbondanza di comuni mortali pronti a propagare propria mediocrità con metodi tradizionali,  con rischio di dare a luce senza volerlo ogni tanto 1 genio e ogni tanto 1 deficiente, che est pratica rischiosa, ma unica che possa permettere, ogni tanto, 1 minimo di rimescolam. di carte in società umana.  Ceteri potranno avere figli che desiderano, prodotti su ordinazione e senza nem- fare fatica concepirli.  Elimineranno da loro vita problema di sesso e ridurranno anche qs. aspetto di esistenza a dimensione di mercimonio, a loro certo più congeniale di qla di rapporti interpersonali.

Ma ci pensate che fine avrebbe fatto fare Euripide, in 1 sua tragedia, a individui di genere?
30.11.’97