In Ippolito di Euripide, in 2° episodio
(v. 616), protagonista entra in scena incazzatiss., xché vecchia nutrice
fattogli, a nome di matrigna, proposte, diremmo noi, sconvenienti e abbandonasi
a lunga tirata contro donne. Chiedesi xché mai padre Zeus abbia inflitto
a uomini qs. kíbdelon kakón, qs. “flagello fraudolento”, creature che
padre st. che generatele e nutritele non vuole a messun costo tenersi in
casa e che mariti devono subire x necessità sociale, incerti se augurarsi
che capitigli una “nullità” noiosa ma innocua o una sophé, una “donna
di spirito”, che forse sarà di miglior compagnia, ma appunto x qs. est
+ pericolosa che mai. Insomma, dà fondo a tutto vasto repertorio
misogino di tradiz. greca da Esiodo in poi, e ascoltatrici non scandalizzinosi,
xché Ippolito, nonostante qlo che sembra, non est personaggio positivo
e a fine tragedia pagherà fio di qs. sconsiderate dichiaraz. Euripide
est sempre autore ambiguo, ma in qs. caso xsino Aristofane aveva capito
che stava risolutam. da parte di povera Fedra.
Ma probl. non qs. A certo punto
iracondo giovanotto lasciasi sfuggire affermaz. strana. Se il problema
di Zeus era qlo di “propagare razza mortale” - dice - re di dei non
avrebbe avuto alcuna necessità affidare incombenza a donne: sarebbe bastato
che ciascun uomo, depositando in suoi templi “oro, ferro o peso di bronzo”
(come a dire pagando in contanti) paídon príasthai spérma, “acquistasse
seme di figli”. Cosa poi acquirente avesse dovuto fare con qs. seme
acquisito x via commerciale Ippolito (o Euripide, se preferite) non dicelo,
e francam. lettore habet qlche diffcoltà immaginarselo. Sunt strani
versi, che sempre suscitato parecchie perplessità in commentatori, molti
di quali, anzi, risolto probl. espungendoli di brutto, ma non voglio trascinarvi
in banale disputa filologica.
Fatto che altro giorno letto su giornale
(CdS, 24.11) notizia che fattomi pensare che sogno Ippolito forse prossimo
a realizzarsi. Non in senso che ormai possib. metter su famiglia
prescindendo omnino da genere femminile, a qs. non ancora arrivati, ma
in qlo di “acquistare seme di figli” sì. Basta rivolgersi a 1 di
qle cliniche di New York che praticano tecnica di “adozione di embrione”.
X $ 2.750, che neanche tanto (£ 4.500.000), puotesi far impiantare
su metà femminile di coppia 1 embrione, uovo fecondato in vitro, con tutte
caratteristiche desiderate. Gameti femminili forniti, a pagamento, da donatrici
che sottopongonosi a cure speciali x stimolare ovaie, a rischio di complicaz.
renali che possono rivelarsi persino fatali. Non detto chi e xché
provveda a contributo maschile. Articolista italiano fa notare
che tecnica “est at limite di selez. di razza” e New York Times soprannominato
cliniche che dedicanosi a qs. attività “supermercati di embrione”, in
senso che haccene proprio x tutti: chi vuole figlio intellettuale, biondo,
alto, sceglierà embrione prodotto da uovo e sperma di donatrice e donatore
alti, biondi et intellettuali; donna italiana può pretendere embrione italiano,
donna nera embrione nero, campionessa sportiva embrione di atleta”.
Sarà. Non abbastanza versato in
genetica x sapere se risultati siano proprio così garantiti, sopratt. x
chi desideri qche specifica in + rispetto a qla, tutto sommato abbast.
banale, che distingue tra bianchi e neri, o tra italiani e scandinavi.
Ho vago sospetto che discendere biologicam. da 2 atleti non garantisca
futuro sportivo e che possibilità che donatore e donatrice alti, biondi
e intellettuali producano sgorbio con capelli di colore indefinib. e
QI tendente a 0 siano + alte di qnto ql’articolo faccia pensare. Ma
naturalm. est principio che conta e con tempo, chissà, potrassi ottenere
alto grado di specificabilità. Non bisogna mai porre limiti a progresso.
Naturalm. se pratica estendesse 1 po’
troppo potrebbe nascerne qlche problema. Se tutti, e.g., attenendosi
- diciamo così - a modello Ippolito, pretendessero classici figli maschi,
propagaz. di specie subirebbe, x così dire, battuta d’arresto. Et
eccesso di nascite di soggetti intellettuali, atletici o variam. superdotati
lascerebbe mercato di lavoro sguarnito di zappatori e smanettatori
at tastiera, che al- x ora servono anche loro. Ma trattasi di rischi,
a ben vedere, trascurab. X ora possibilità rivolgersi a supermercati
di embrione riservata a strati ristretti di popolaz. Est privilegio
x ricchi e come tutti privilegi di ricchi non hay da temere che estendasi
troppo. Resterà sempre, in Sud di mondo, abbondanza di comuni mortali
pronti a propagare propria mediocrità con metodi tradizionali, con
rischio di dare a luce senza volerlo ogni tanto 1 genio e ogni tanto 1
deficiente, che est pratica rischiosa, ma unica che possa permettere, ogni
tanto, 1 minimo di rimescolam. di carte in società umana. Ceteri
potranno avere figli che desiderano, prodotti su ordinazione e senza nem-
fare fatica concepirli. Elimineranno da loro vita problema di sesso
e ridurranno anche qs. aspetto di esistenza a dimensione di mercimonio,
a loro certo più congeniale di qla di rapporti interpersonali.
Ma ci pensate che fine avrebbe fatto
fare Euripide, in 1 sua tragedia, a individui di genere?
30.11.’97