Il silenzio dei chiostri | Alicia Giménez-Bartlet

Gialloliva | Trasmessa il: 06/01/2009


    Una buona notizia per i devoti dell'ispettore Pedra Delicado e del suo impareggiabile vice Fermín Garzón, della polizia di Barcellona: entrambi hanno retto senza difficoltà alla prova dei rispettivi matrimoni. Certo, lei incontra qualche problemino, con un marito vagamente geloso dei suoi successi e dotato, oltre che di due ex particolarmente moleste, di due figli piccoli e uno grande, ma non saranno certo queste piccolezze a fermarla. Lui, pur un po' frastornato dalle mille attenzioni di una moglie premurosa, sembra essersi perfettamente adattato al ruolo maritale e si offre persino di tenere a bada, se necessario, i due pestiferi figliastri minori della collega. Nel complesso, i due personaggi – che, in fondo, anni fa avevano cominciato la loro carriera in una sede non particolarmente sofisticata come quella di una serie di telefilm – sono maturati parecchio e la loro dialettica morde più a fondo di prima nelle contraddizioni della Spagna contemporanea. Tanto è vero che possono permettersi di sfidare quello che, pur in età di zapaterismo, resta uno dei poteri forti del paese, nientedimeno che la Chiesa Cattolica, dovendo indagare sull'omicidio di frate Cristóbal dello Spirito Santo, erudito cistercense colpito al capo mentre conduceva certe ricerche storiche nel convento (femminile) delle sorelle del Cuore Immacolato, convento, dal quale, come se non bastasse, è sparita la salma, miracolosamente incorrotta, del beato Asercio de Moncada. E il caso si rivelerà ricco di connessioni impreviste, intrecciandosi con la storia dell'anticlericalismo barcellonese, con gli echi della guerra civile e con altre questioni di pari importanza storica, anche se, in definitiva, a condurre a buon fine le indagini dei nostri due eroi sarà, anche questa volta, la loro capacità di destreggiarsi tra le umane passioni, che, pur nel silenzio dei chiostri, continuano, anche se in forma un po' anomala, a ribollire.
    L'ultimo romanzo della Giménez-Bartlett, in realtà, è un buon esempio di come si possa scrivere un giallo prescindendo totalmente dall'elemento sorpresa. Il mistero, di fatto, è complicatissimo e il meccanismo della soluzione del tutto imprevedibile (a meno di avere, naturalmente, una mentalità più perversa di quella del vostro recensore), ma sulla identità e sui moventi del responsabile e di chi lo ha ispirato non è lecito il minimo dubbio: non appena i due personaggi entrano in scena il lettore capisce subito che, non ci sono santi, è su di loro che si dovrà finire. Ma ci vogliono, per arrivarci, più di cinquecento pagine di complicazioni investigative, battibecchi familiari, problemi pedagogici e riflessioni esistenziali, con i superiori sempre più impazienti, i coniugi sempre più nervosi e i bambini sempre più molesti, perché avere una quasi madre nella squadra omicidi è cosa che tra i loro compagnucci comporta prestigio ed è motivo di vanto, ma per sfruttare a fondo questi vantaggi è necessario sapere sul lavoro della polizia anche ciò che ai bambini in genere si preferisce non raccontare. Insomma, un giallo piuttosto insolito, che dimostra la capacità dell'autrice di evolvere le proprie tematiche e lavorare sui suoi personaggi. Ma anche un romanzo molto divertente, nonostante le sfumature macabre della trama, che piacerà senz'altro anche ai pochi che per avventura non conoscessero l'autrice. Non piacerà, forse, ai bigotti di più stretta osservanza, ma tanto quelli si sa che i gialli non li leggono per principio.

    01.06.'09
    Alicia Giménez-Bartlet, Il silenzio dei chiostri (El silencio de los claustros), tr. it. di Maria Nicola, "La memoria" – Sellerio, pp. 527, € 15,00