Il Natale del sindaco

La caccia | Trasmessa il: 01/11/1998



1 legge su giornale (x precis. su Resp. 08.01) che sindaco Albertini pranzato vigilia Natale a casa di Berlusconi, at Arcore, e dicesi be’, tutti gusti gusti.  Tradiz. imporrebbe passare Natale con tuoi, ma dopo tutto viviamo in paese libero e ciasc1 può farlo con chi vuole, come fosse Pasqua.  E poi Alb. fatto così, lui 1 che va a prendere caffé da vecchiette di case popolari che invitanolo rendersi conto di pers. di degrado di quartiere, caffé, x bene di città,  dichiarato essere disp. prenderlo xsino con Dario Fò, che x lui dev’essere massimo di abnegaz., xché non dovrebbe compiere ulteriore opera buona andando a pranzo x Natale da 1 poveraccio manifestam. abbandonato da Dio et uomini, che x di + est consigliere comunale, e notoriam. non troppo assiduo at sedute e che forse da voce severa di sindaco potrebbe utilm. essere esortato a maggiore assiduità e dedizione a suoi doveri civici?

Ma hay qc. che non quadra.  1 legge lista convitati e capisce che Alb. da Berlu non andatoci in missione misericordia, e neanche spinto da desiderio passare qlche ora con amico, che, se pur - meritorio, sarebbe altrett. lecito.  Ad Arcore sindaco presentatosi insieme a Presid. Cons. Comunale, noto Max De Carolis, a segret. citt. FI, Fabio Minoli e addirittura con city manager Stefano Parisi, che evidentem. considera specie di segretario personale e non funzionario a servizio di municipalità  in genere, cui presenza suona 1 po’ male in gruppetto politicam. tanto caratterizzato.  E x di + accanto at albero o a presepe (non saprei dirvi qle di 2 Berlu allestisca in sua dimora) trovato 2 ben noti -diciamo così- cortigiani di Arcore, Fedele Confalonieri e Paolo Liguori, e basta loro presenza x capire che qla visita non opera di bene né rimpatriata tra amici, ma tipica manifestaz. di ossequio at capo, in ql classico stile feudale che a 1 che comunem. fassi chiamare “cavaliere” non può che essere caro.

Fin qui, niente speciale.  Sappiamo tutti che, politicam. parlando, Alb. non proprio tanto indipendente, anzi da Berlu dipende che + di così non potrebbesi.  Milanesi d’altr. sapevanolo già prima di eleggerlo, e forse, ahi, ellettolo proprio x qs.  Indipendenza, come coraggio x don Abbondio, est cosa che se 1 non haccela non puoigliela dare.  E da certo pdv, che ql poveruomo rinunci a vigilia Natale con suoi x andare a rendere ossequio at suo capo, e fargli debitam. rapporto (intenz. che evincesi da tipo di accompagnatori che portatosi dietro) può sembrare addirittura lodevole.  Qs. sì che senso di dovere.

Infatti, prosegue articolo, dopo panettone, congedati Liguori e Confalonieri, parlatosi di bottega.  Cavaliere insistito su necessità “volare alto”; Alb. cercato rassicurarlo (verbo significativo!) ricordandogli prossima convocaz. “Stati generali di città”, che non so cosa siano, ma presumo non siano di quegli “stati generali” che concludonosi con giuram. pallacorda, e poi chiesto, con insistenza, che provvedasi a sostituz. di 2 assessori che pare funzionino maliss.  Trattasi, rivelaci cronista di Resp., di assessori Achille e Zampaglione, cui attribuisconosi responsabilità gravi, come qla aver esposto Giunta a ridicolo con proposta parcheggiare auto su marciap.,  o non aver saputo avviare, dopo averelo annunciato, nuovo piano traffico, o essersi fatti beccare mentre mandavano in discarica quei “rifiuti umidi” che a cittadini erasi promesso riciclare, usw.  Albertini non  vuoleli proprio +, né, francam,, saprebbesi dargli torto.

Però...  Però, porca miseria, lui est sindaco, eletto direttam. da popolo, responsab. in 1ª pers. di politica municipale, assessori sono tali xché lui delegali a svolgere in suo nome funzioni che svolgono, se non piaccianogli est suo preciso dovere mandarli a casa.  Sì, vero che sunt assessori di FI, ma lui est sindaco, vantatosi ad nauseam averli scelti in base a criterii assoluti di competenza, indagati con metodi squisitam. manageriali, come analisi grafologiche.  Chieda a buon Minoli di mandargliene altri 2 + capaci fare loro mestiere e morta lì.  Andare a parlarne prima con Berlu significa chiedergli permesso e va be’ non essere indipendenti, ma essere così dannatam. proni x 1° cittad. sembra davvero troppo.  Ness1 ambisce, in qs. città postcraxiana e postleghista, avere come sindaco 1 uomo di ferro o uomo di marmo, ma proprio uomo di paglia, accidenti, non meritiamocelo.

E poi, a pensarci bene, come fatto Resp. a essere così ben informata su qnto detto dopo panettone at pranzo privato?  Avraglielo riferito qc1, immagino.  E chi?  Berlu e suoi certam. no: qstione x loro fonte sopratt. di imbarazzo.  E allora sarà st. Alb., che, in previs. di fatto che qgli assessori non lascerannogli sostituire, vuol mettere mani avanti e spiegare cittad. che lui vorrebbe tanto farne a -, che a lui interessa solo efficienza macchina comunale e buongoverno città, ma, poverino, deve fare conti con chi può + di lui, e politici habent loro ragioni, x cui compatitelo e continuategli volergli bene.  Che, da pdv di rapporti con boss, est atteggiam., diciamo così, piuttosto infido.  D’altronde, essere at tempo st. servili et infidi est caratteristica classica di protegées e uomini paglia di tutti tempi.  Poi naturalm. qc1 verracci a dire che meglio sindaco servile ed infido verso Berlu che 1 servile e fidatiss., xché in qs. infedeltà puotesi inserire qche bel gioco politico.  Ma non diamogli retta.  Hannoci già provato con Formentini e visto come andata a finire...
11.01.’98