Non sicuriss. che Clinton, come scrivevano ieri ns. giornali, dato ragione
at 100% at Gov. it. in polemica che opposto Min. Andreatta, che sostenuto
che AE 68 che tranciato cavi funivia Cermis fuori rotta e fuori quota e
gen. Guy Vanderlinden, comandante marines, x qle rotta e quota erano qle
previste. A me sembra che Pres. USA limitatosi a paio frasi gentili
e poco impegnative. Ma che a gen. Vandelinden, in separata sede,
qc1 abbia fatto tremendo cazziatone, imponendogli, x futuro, usare bocca
solo x respirare, e possibilm. neanche x qlo, be’, qs. sembrami
altam. probab. E non tanto xché, come ottimisticam. scritto qc1,
costui messo in discuss. parola di Min. di paese alleato importante: su
importanza di Italia autorità americane avuto modo farsi giusta opinione
in ultimi 50 anni. Ma di 1 generale così incapace di gestire momento
crisi penso non sappia che farsene neanche esercito americano.
Bello est che, in definitiva, differenza tra 2 era solo questione di sfumature.
Polemica riguardava grado et forme responsabilità di pilota et equipaggio
di ql’aereo, ma che responsabilità fosse loro et soltanto loro ness1 sognatosi
metterlo in discuss. Di fronte a evento di qs. tipo, qndo aereo fa
strage, treno esce da binari, veicolo falcia folla o simili, colpa est
sempre di conducente: hpt. che autorità affrettanosi mettere in campo est
sempre et solo qla di “errore umano”.
Ora, non vuolci molto a capire che, in sé, concetto di “errore umano”
non spiega niente. Olim esclusa deliberata volontà nuocere, ovvio
che qsiasi catastrofe frutto di errore, et che ql’errore sia umano. Non
esistono errori di altro tipo. A volte potrassi invocare a discolpa,
“fatalità”, ma anche idea di “fatalità”, di serie di fattori naturali
soverchianti volontà di singoli (quelli che in lingua ingl., in certo tipo
contratti, definiti con bizzarro termine di Acts of God, “atti di Dio”)
non esclude errore di chi, pur avendone mezzi, non saputili prevedere e
neutralizzare. Errare è umano, ma qs. non esime ness1 dal dovere
di individuare, in ogni singolo caso, chi errato et perché.
Ma sappiamo tutti che, normalm., di concetto di “errore umano” non servecisi
x inchiodare qc1 a sue responsabilità, ma x esimerne qc1 altro. X
antica tradizione, errori di macchinisti di treni deragliati (che in genere
non possono protestare, xché in incidente avuto cortesia lasciarci pelle)
servono a negare qli di chi tracciato linea, progettato e costruito locomotore
et lasciato che rete andasse in sfacelo. “Errore” di pilota di
ql jet, che x sua fortuna non subito danni personali, ma sarà presto risucchiato
in sistema in cui ns. giustizia (x quel che vale) non habet speranze far
breccia, copre responsabilità di chi concepito, promosso e organizzato
ql tipo di esercitazioni aeree, x non dire di chi ceduto a americani non
solo basi, ma xsino giurisdiz. x indagare in via esclusiva su eventuali
incidenti. Andreatta, che dicono uomo di certa furbizia, accortone
subito: non x niente lasciatosi andare, in Parlam., at attacco contro cittadini
americani, cosa che, su bocca di politico it., ness1 ricordava aver mai
sentito. Gen. Vanderlinden, sia suo caso di ottusità militare o di
militare arroganza, non resosi conto che, at fini sua st. causa, pilota
che in “folle competiz. di abilità con se st.” abbandonava rotta prefissatagli
x scegliere percorso + diffic. e pericoloso era molto + utile di pilota
ligio a ordini ricevuti, xché in ql caso ad aver sbagliato, a non essersi
preoccupato di conseguenze, sarebbe stato, naturalm., chi dato quegli ordini.
Adesso che qc1 spiegatoglielo siamo tutti contenti. Forse hay qlche
probabilità che, messo at sicuro pilota in Texas o Nevada e fatte opportunam.
sparire documentaz. in senso contrario, autorità ammettano che sì, costui
commesso errore. Forse chiederannoci xsino scusa. Di “errori”
che commesso loro, e di qli, sopratt., che commettiamo noi continuando
ad accettare situaz. di genere non aspettiamoci che facciasi menzione.
08.02.’98