Come si sporca un mito

La caccia | Trasmessa il: 01/17/2010


Parlavamo, la settimana scorsa, di body scanner e di come la futura presenza di questi dispositivi nei principali aeroporti e in altri luoghi affollati rischi di complicare il problema, già piuttosto aggrovigliato, di come valutare la pubblica nudità, propria e, soprattutto, altrui. La cosa mi ha fatto tornare alla mente un ritaglio che da giorni staziona sulla mia scrivania, una pagina di “Repubblica” del 29 dicembre scorso, in cui si annunciava con grande rilievo (sei colonne) come fosse stata inferta “L'ultima ferita ai Kennedy”, consistente, a quanto pare, in una “falsa foto” che “sporca il mito di JfK”. In tale pericolosa immagine, che risale – pare – al 1956, era apparsa nel 1967 su “Playboy”, è stata ripescata oggi da un sito specializzato in gossip e ricompare sul quotidiano diretto da Ezio Mauro in due diverse versioni, in bianco e nero su tre colonne e a colori su due, il futuro Presidente è ritratto su uno yacht in compagnia di ben quattro giovinette ignude.
    Porca l'oca, può pensare chi non abbia la foto sott'occhio, quattro? Sono tante, anche per un noto mandrillo come il giovane John Fitzgerald. E cosa ci faceva, il degenerato, con tante creature senza veli?
    Be', la cosa davvero strana è che, stando a quella foto (sulla quale pesa un sospetto di falsificazione, ma non importa, perché è il concetto che conta), il Kennedy in questione non ci faceva assolutamente nulla. Se ne sta lì bello e tranquillo a prendere il sole sul ponte principale, in costume, mentre due signorine fanno altrettanto, senza costume, a un livello più in su, sul tetto della timoniera (ma forse una è semplicemente in topless, non si vede bene), e altre due, decisamente al naturale, fanno il bagno (una si sta tuffando in mare e l'altra ne sta risalendo sulla scaletta). Tutto qui. Se questa è la foto di un orgia, o, come scrive Vittorio Zucconi nell'articolo di accompagnamento, “Il ritratto di un baccanale, l'ipotesi concreta della proverbiale 'ammucchiata'”, vuol dire che le nostre (e vostre) definizioni di orgia, baccanale e ammucchiata andrebbero urgentemente riviste. Quell'immagine, oggi, così com'è, non turberebbe le iscritte a qualsiasi Santa Maria Goretti fan club, se esistono simili organizzazioni.
    Certo, i tempi cambiano e nel 1967 quello scatto, autentico o meno, poteva fare una diversa impressione. Ma è stato ripescato oggi e all'oggi si riferisce il pericolo che essa “sporchi” il mito dei Kennedy. Che è un bel problema, perché se c'è un mito, oggi, decisamente appannato è proprio quello, con particolare riguardo a quanto si riferisce al trentacinquesimo presidente degli Stati Uniti. Una volta, i più anziani lo ricorderanno, gli si perdonava di tutto e lo si assolveva automaticamente della responsabilità delle non poche soperchierie commesse dal governo americano durante la sua breve presidenza, dalla spedizione alla Baia dei Porci all'avvio della guerra in Vietnam: oggi gli storici sono molto meno accomodanti. E quanto alla sua vita privata, be', che non fosse esattamente adatta a figurare in un romanzo edificante non è certo un segreto per nessuno.
    L'articolo di Repubblica non parla di storia, ma di vita privata sì. Anzi, è corredato dalle fotografie delle quattro amanti principali che al compianto presidente, in quegli anni, furono attribuite, Marilyn Monroe, Ellen Rometsch, Mimi Beardsley e Angie Dickinson e su questo non fa una piega, come se fosse più sporchevole, per così dire, prendere il sole nelle vicinanze di quattro ondine in bella vista, che mettere le corna alla legittima consorte folleggiando con attrici di Hollywood come la Monroe e la Dickinson, stagiste come la Beardsley o presunte spie della DDR, come si vocifera che fosse la Rometsch. Certo, tanto la morale puritana quanto quella cattolica ammettono le scappatelle private purché restino tali, ma quelle storie erano largamente conosciute già allora, che il rampollo di quella importante famiglia di Boston fosse un noto maiale lo sapevano più o meno tutti e allora perché paventare lo scandalo dalla testimonianza di una semplice gita in barca naturista? In quella foto, se non altro, lui è correttamente vestito, mentre è difficile che lo fosse quando si intratteneva con una qualsiasi delle signore di cui sopra.
    Ma che ci volete fare, il nudo è nudo ed evidentemente fa ancora scattare certi riflessi condizionati. L'occasione di pubblicare una foto con quattro soggetti in quello stato (tre e mezzo, se proprio vogliamo essere fiscali), poi, non capita tutti i giorni. E allora pubblichiamola pure e preghiamo gli dei che ce ne mandino delle altre. In caso contrario, saremo proprio costretti a ripiegare sulle immagini del body scanner.
17.01.'10