Chi veglia insonne

La caccia | Trasmessa il: 02/08/2004



Converrete anche voi, suppongo, che pochi dibattiti sono altrettanto futili di quello che a volte si accende nel paese sull’opportunità di definire o meno “un regime” la situazione politica odierna.  È futile, se non altro, perché dipende in toto dai criteri che si accampano quando si tratta di stabilire, volta per volta, cosa esattamente sia un regime.  Così, se con quel termine ci si vuol riferire per antonomasia al fascismo, è abbastanza ovvio che le tecniche di costruzione del consenso di Berlusconi e dei suoi sono piuttosto diverse da quelle care, a suo tempo, a Benito Mussolini.   Se invece – come pare più corretto – si fa rientrare nella definizione una certa tendenza a imporre al paese un quadro valori uniforme, unita a un accentuato fastidio per chi se ne scosta e un’astiosa indifferenza per quel sistema di garanzie e contrappesi di cui si sostanzia, di solito, la vita democratica,  be’, è poco ma sicuro che nel regime ci siamo in pieno e non è detto neanche che basti cambiare i partiti al governo per liberarcene.   Sappiamo tutti che di quella sorta di arteriosclerosi politico istituzionale che ci affligge, l’Uomo di Arcore non è l’unico responsabile.
        Berlusconi, però, dovrebbe stare un attimino più attento.  Il rischio di un paragone indebito è sempre alle porte.  Cominci lasciando che un Baget Bozzo qualsiasi deliri di Spirito Santo e finisci con il considerarti davvero “l’uomo mandato dalla Provvidenza”, per citare una definizione di papa Pio XI che a Mussolini non portò fortuna.  Tanto più se il tuo medico personale si mette a dichiarare ai giornali che tu, Berlusconi, sei “praticamente immortale”.  È una definizione davvero troppo impegnativa per un normale politico di scuola liberale.
        Certo, per il medico in questione, tale professor Scapagnini, sindaco di Catania e deputato europeo, Berlusconi è tutto fuorché normale.  C’è scritto, nero su bianco, sul “Corriere” di martedì scorso.  “Il suo fisico e la sua mente” assicura “hanno dimostrato una capacità di difesa quasi sovrumana … Geneticamente è eccezionale.  Un profilo neuroendocrino eccellente ...  Ha una costanza, una capacità di concentrazione e di lavoro incredibili …  Sa dormire.  Gli bastano 3, 4 ore a notte, più mezz’ora strategica al pomeriggio, che gli consente di recuperare il 40% delle energie…”  Insomma, il presidente del consiglio, a sessantasei anni suonati, gode di una “età biologica” di almeno dodici anni in meno e infatti, come riassume concisamente il sommario, “ha l’attività mentale e sessuale di un cinquantenne.”
        Lo Scapagnini, naturalmente, parla anche pro domo sua, perché almeno una quota parte di queste straordinarie virtù la fa risalire alla dieta che lui stesso ha elaborato e ai prodotti con i quali la integra: “un olio particolare, un certo yogurt” e poi “provitamine, antiossidanti, immunostimolanti, enzimi, amminoacidi e, soprattutto, minerali”, gli stessi che assorbono i centenari che si incontrano lungo la via della seta, “a sud di Urumqi e nelle oasi tra il deserto del Taklamakhan e il Gobi”.   Ma, dieta o non dieta, certe cose, per evitare paragoni fastidiosi, sarebbe meglio non dirle.  Chiunque abbia un minimo di consuetudine con la memorialistica sul fascismo, saprà che anche del Duce si elogiavano, oltre all’intelligenza somma e al naturale magnetismo, le straordinarie potenzialità di lavoro e, in particolare, la capacità di accontentarsi di poche ore di sonno. E che anche di lui, ovviamente, si riferivano, con quel misto di incredulità e di invidia che è d’obbligo in simili casi, le più straordinarie prodezze amatorie.
Ora, non venitemi a dire che della vita sessuale di Berlusconi non vi importa niente.   È vero che il rimarco, con l’accostamento che suggerisce, può lasciare perplessi.  Che sembra, a prima vista, un’inopportuna intromissione nel campo che più di tutti dovrebbe restare privato.  Mi si tratta di un argomento che, a pensarci, non è privo di una sua valenza politica.   Noi primati, specie se maschi, abbiamo sempre avuto una certa tendenza a stabilire delle correlazioni tra l’esercizio della sessualità e il potere sugli altri (i gorilla, si sa, vi fondano addirittura la propria organizzazione sociale) e se un capo non potesse far sesso a suo piacimento per sopravvenuti limiti d’età, che razza di capo sarebbe?  L’implicito paragone con i nostri fratelli scimmioni non può intimidire chi è assillato soprattutto dall’ansia di sottolineare, in ogni campo, la propria superiorità.
        Su quanto ci sia di vero in tutto ciò – naturalmente – non mi azzardo a mettere becco.  Delle consuetudini amatorie di Berlusconi non so nulla, né nulla voglio sapere.  Immagino che valga anche per lui quello che il vecchio Sofocle, stando a Platone (Resp., I 329 c), diceva di se stesso, ma non vorrei fare paragoni indebiti.  Nessuno ha sostenuto, finora, che il cavaliere, se solo lo volesse, potrebbe benissimo scrivere l’Edipo re.
Non vedo, invece, perché non credere alle sua straordinarie doti di resistenza notturna.  La capacità di tirare avanti benissimo dormendo tre o quattro ore è stata riferita a tanti politici, e non solo al livello di Napoleone, che la si può considerare, ormai, un prerequisito indispensabile a chi voglia esercitare una funzione di governo.  Anche perché, se permettete un’ultima illazione, con il genere di vita che si vive a quel livello, il momento del sonno deve fare piuttosto paura.  È il momento, quello, in cui gli uomini depongono la maschera e gli atteggiamenti pazientemente costruiti nella giornata per affrontare il confronto con gli altri e, in attesa di perdersi nel momentaneo oblio della notte, si trovano, con agghiacciante consapevolezza, a tu per tu con se stessi, con le proprie debolezze e meschinerie, le proprie cialtronaggini e le proprie paure.  Un momento difficile per chi, sotto sotto, non può che chiedersi se sarà in grado di mostrarsi sempre all’altezza dell’immagine di sé che ha diffuso e continua a fare diffondere.
Ahimè, in questo mondo imperfetto nessuno è immortale, nemmeno nella forma attenuata del “praticamente immortale”, per quante provitamine e minerali della via della seta gli abbia prescritto il suo medico.  Sono sicuro che Berlusconi, se potesse, a letto non ci andrebbe mai.

08.02.’04