Albanesi senza baffi

La caccia | Trasmessa il: 02/08/1998



In CFT di Mozart, come ognun sa, Ferrando e Guglielmo, giovani ufficiali napoletani, at scopo mettere a prova ciasc1 fidanzata di altro, decidono travestirsi da nobili albanesi, quod fa vagamente pensare che Albania, x Mozart, abate Da Ponte e loro pubblico viennese non fosse esattam. qlo che est x noi, ma non qs. punto.  Punto est che, x conservare necessario incognito, 2, che, secondo dettami di moda di tempo, rigorosam. glabri, applicanosi sontuosi baffi finti.  Et at riparo tanto usbergo portano felicem. a termine delicata missione.

Ecco, non so se qc1 altro notatolo, ma in versione strehleriana di opera in programma in qs. giorni at Nuovo Piccolo Teatro, messa in sc. che, spinto da antico amore x Mozart e da curiosità, andato a vedere altro giorno, succede tutto contrario.  2 bravi giovani, che, di loro, risulterebbero dotati di 1 paio di baffetti neri à la D’Alema, che stonano assai con parrucche 700sche incipriate, x travestirsi tolgonoseli, recitando, x tutta durata di loro simulaz., a viso scoperto.  Cosa crea qlche complicaz., xché a fine spettacolo entrambi devono ricomparire debitam. baffuti, e d’altronde su quei “mustacchi” in testo scherzasi tante di qle volte che, x restar fedeli a innovaz., bisogna manipolare libretto, e non solo qlo, con qlche pesantezza (bisogna sostituire, e. g., in 3ª scena 1° atto, 1 aria di baritono con altra che Mozart st. tagliato, e se tagliatala avrà avuto sue buone ragioni), ma, insomma, chi non conosce opera probabilm. non accorgenesi.  Chi conoscela invece sì e, al- in mio caso, basta qs. x rovinargli serata, impedirgli godersi musica e farlo tornare a casa di pessimo umore.

Mi direte che non caso, che est sciocchezza, particolare da niente, bizzarria registica come tante.  Chi avuto occas. in qs. settimane metter piede at NPT potrà aggiungere che, di motivi x arrabbiarsi a ql CFT eranonece ben altri.  In effetti, serata cui partecipato io funestata da 1 maestro di orchestra +tosto incapace, da orchestra così così, con legni che in certi passaggi coprivano voce cantanti e da cantanti che, ancorché volonterosi, ogni tanto, facevano venire batticuore in timore che su vette di melodia mozartiana non riuscissero proprio arrampicarsi.  Aggiungasi che tenore e baritono evidentem. convinti essere stati ingaggiati x farsa da avanspettacolo, che basso sfoggiava dizione insopportab. et in 2° atto inesorabilm. sfiatato, e che regia, checché avesse scritto in programma di sala certo Gabriele Albertini, che dev’essere nuovo critico teatrale di cui mai sentito parlare, evidentem. appena abbozzata e in complesso molto approssimativa.  Aggiungerò, se consentitemi scendere su terreno - spirituale, che né io né buona parte di pubblico riusciti a capire come mai, in 1 edificio teatrale su cui profusosi centinaio miliardi, siasi deciso risparmiare proprio su impianti igienici: a disposiz. di migliaio spettatori eranoci, salvo errore, 12 toilettes 12, che comportava, x chi avesse necessità di servirsene, necessità passare intero intervallo, e al- durata di prime 2 arie 2° atto, a fare coda.

Ma pazienza.  Qgli inconvenienti inevitab. o passeggeri. Motivo x cui regia incompiuta conosciamolo tutti, e ovviam. ness1 può farci niente. Toilettes potranno essere aumentate di numero, pagando a chi di dovere adeguati miliardi aggiuntivi.  Maestro, orchestrali et cantanti tutti molto giovani e habent tempo x imparare: qndo avranno imparato qc., anzi, sarò lietiss. tornare sentirli, xché qche buona intuiz., nonostante tutto, avevanocela, et problema est svilupparla.  Ma qla storia di baffi, no.  Qla chiunque escogitatala, regista originario, registi subentrati, costumista o chi altro, resta stupida, immotivata e insanabile.  Come permetterommi illustrare brevem.,

Vedete, punto chiave che fattomi innervosire est proprio ql “immotivato”.  Non eraci ness1 motivo at mondo turbare verosimiglianza teatrale apportando qlo stupido cambiamento.  E non ribattete che in CFT in complesso hay poco di verosimile: storia in sé sarà inverosim., ma libretto no, xché sa sfruttare at meglio convenz. che suo pubblico preparato accettare, tra qli rientrava qla x cui, x diventare irriconoscib., cosa che in vita forse diffic., ma in teatro comico possibiliss., basta rigoglioso paio baffi.  Io non credo at necessità considerare opera teatrale, in musica o in prosa, come feticcio intangib., ma a concetto che tutte libertà che regista e interpreti possano prendersi devono essere motivate da qc., devono proporsi dato fine o dato effetto, ebbene, a qlo pervicacem. affezionato.  Se ho x mani testo di Mozart, che Mozart, mica paglia, x modificarlo dovrò avere e ostentare qlche motivo serio.  Se no unica cosa che dimostrerò est mio scarso rispetto x opera altrui, che est poi peggiore difetto che chi lavora su opere altrui possa esibire.

Se poi, come tendo credere, idea era qla far capire a spett. pubblico e inclita guarnigione che, grazie a misteriosa ambiguità che caratterizza opera divino Volfango, 2 seduttori, pur agendo travestiti, continuavano a essere se st. e che loro finte proteste di amore erano, in certo senso, autenticiss., be’, allora ancora peggio. Xché qlo est, in sostanza, messaggio di opera, traspare da tutto suo insieme, e supporre che spettat. non possa capirlo da sé significa considerarlo povero deficiente cui bisogna spiegare rana et fava e dire qndo bisogna ridere, qndo piangere e qndo applaudire.  Est st. logica x cui aforismi latini di don Alfonso accuratam. tradotti in italiano, senza riguardo x rime e metro, in presunz. che ness1 sarebbe riuscito a capire che “finem lauda” vuol dire “aspettate finale”.  A popolo bue cose meglio spiegargliele.  Ma forse qs. operaz. meglio lasciarle fare in TV.

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A proposito.  In programma di sala hay breve brano di altro critico illustre, W. Veltroni.  Min. Beni Cult. augura “a CFT tutto successo che merita”.  Se buon Walter, oltre che cinema, frequentasse ogni tanto teatri, forse ricorderebbe 1 passaggio di Amleto. Est qlo in cui Polonio, parlando di attori, dice “tratterolli secondo loro merito”.   Ricordate cosa rispondegli Amleto?  Rispondegli: “No, amico, meglio, molto meglio!  Se dobbiamo trattare ciasc1 come meritasi, chi sfuggirà a frustate?”

08.02.’98